religione

Perché le suore francescane si chiamano Adoratrici?

Gelsomino Del Guercio Suore francescane adoratrici
Pubblicato il 05-09-2021

L'Adorazione Eucaristica come fulcro delle loro giornate 

Il loro quartier generale è Ozzano Emilia (BO). Sono impegnate in numerose esperienze con i giovani, in missioni in Mozambico e Colombia, conosciute sopratutto per la promozione delle adozioni a distanza di bambini poveri e abbandonati.

Si chiamano Suore Francescane Adoratrici, e la loro spiritualità, come già indica il nome, è segnata da un forte carisma eucaristico. Queste religiose, infatti, che vivono seguendo gli ideali di San Francesco, desiderano essere «Lode al Padre e Adorazione al Cristo Eucaristico, quale espressione di Amore, Riparazione ed Intercessione per la salvezza dei fratelli»

UN’ADORAZIONE INCESSANTE
Il fulcro delle loro giornate è, infatti, l’“Adorazione Eucaristica”, cioè l’Adorazione al Santissimo Sacramento, esposto solennemente. Davanti al Signore, realmente presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità si alternano gli Adoratori, secondo un turno prestabilito nelle giornate e nelle ore previste.

È possibile assicurare l’Esposizione del SS.mo Sacramento giorno e notte. Attualmente l’Adorazione Eucaristica si svolge dal giovedì dalle ore 14 in poi, anche durante la notte fino alle ore 18,30 del venerdì. «Ci piacerebbe poter prolungare l’Adorazione, magari arrivando a coprire fino al sabato mattina, fino verso mezzogiorno».

“DONA UN’ORA DEL TUO TEMPO A GESU’”
«Dona anche tu un’ora del tuo tempo a Gesù, una volta alla settimana, ogni quindici giorni, o almeno una volta al mese, secondo le tue possibilità. Ricorda che il “tuo” tempo è un Suo dono. Sii generoso con il Signore», è il messaggio che consegnano le Suore Francescane Adoratrice.

LEGGI ANCHE: Ecco le suore francescane che lavorano insieme ai musulmani

LA FONDATRICE DEL CULTO
La Serva di Dio Madre Maria Francesca Foresti è vissuta stabilmente nella Villa a Maggio di Ozzano dal 1949 al 12 novembre 1953, giorno in cui è tornata alla casa del Padre.

Le Sue figlie spirituali hanno conservato intatta la camera dove la Serva di Dio, pur costretta a letto dalla malattia, in continua preghiera e generosa offerta delle Sue sofferenze, seguiva maternamente le sue religiose. Con l’offerta delle sue sofferenze meditava incessantemente la passione di Cristo, senza distogliere lo sguardo dalla raffigurazione della Sacra Sindone, da lei fortemente voluta a grandezza naturale, perfetta copia di quella conservata a Torino.

IL TABERNACOLO
La Serva di Dio accanto al Suo capezzale aveva una porticina in diretto contatto con il Tabernacolo e così poteva partecipare alle adorazioni eucaristiche insieme alle sue figlie spirituali.

LEGGI ANCHE: Perché alcune suore francescane si chiamano minime?

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA