francescanesimo

I cappuccini del Piemonte nelle Cinque Terre: una missione al tempo del Covid

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 31-07-2021

Le loro parole sono risuonate ovunque con allegria 

Corniglia, Monterosso, Riomaggiore, le Cinqueterre in provincia di La Spezia animate non solo dai turisti, in questa torrida estate al tempo del covid, ma anche dai frati francescani.

DAI SENTIERI ALLE STAZIONI
Un gruppo di cappuccini provenienti dal Piemonte ha infatti organizzato una missione di popolo, una delle prime uscite dopo l’allentamento delle misure anti pandemia in Italia. Nell’ultima settimana di luglio, tra il 20 e 25, hanno invaso gioiosamente le Cinqueterre, portando tra la gente e i turisti una ventata di ottimismo e sorrisi.
Nelle piazze, tra i sentieri e anche nelle stazioni ferroviarie, la loro musica e le loro parole sono risuonate con allegria.

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LE TESTIMONIANZE D’INCONTRO CON GESU’
«Si sono alternati canti e testimonianze, incontri con gli abitanti e con i turisti. La giornata tipica inizia con le Lodi alle ore 7:00, per l'affidamento al Signore Gesù - raccontano a cittadellaspezia.com i frati cappuccini -. Poi subito nelle piazze e sui sentieri a fare animazione. I giovani hanno con coraggio raccontato delle loro vite e di come queste siano state stravolte in meglio grazie all'incontro con Gesù».

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IL MODELLO TAIZE’
I dieci frati protagonisti della missione si sono fatti affiancare da dieci giovani. Le attività sono durate tutto il giorno, ma in particolare, per due sere sono stati organizzati momenti di preghiera in stile Taizé, una forma di preghiera nata nel dopoguerra in Francia, caratterizzata da drappi arancioni, chiamati "vele", che scendono dalla croce e invadono la chiesa.

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“LASCIAMO UNA PICCOLA IMPRONTA"
Quello che l'equipe porta a casa al termine della settimana è l'incontro con le persone, un bagaglio carico di storie di vita e la storia delle Cinque Terre. Alcuni dei missionari hanno avuto il privilegio di osservare la tecnica di costruzione dei tipici muretti a secco.
“Quello che desidera lasciare - spiegano i frati - è invece una piccola impronta in coloro che ha incontrato o incrociato. Un'impronta di speranza in un modo che è senza, un appiglio nei momenti di sconforto e la nostalgia dell'Amore infinito di Dio Padre che è per ognuno di noi".

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