San Francesco delle Faveta, la chiesa paga ancora i danni dei terremoti
La Chiesa di San Francesco delle Favete sorge nell’omonima contrada a pochi chilometri da Apiro
La Chiesa di San Francesco delle Favete sorge nell’omonima contrada a pochi chilometri da Apiro, in provincia di Macerata, La tradizione narra che San Francesco abbia sostato in questi luoghi ed abbia compiuto diversi miracoli.
In questa zona San Francesco si trovò a far visita al monastero benedettino di S. Urbano dell´Esinante, dove i monaci gli assegnarono un’area dipendente dal castello di Favete, per costruirvi un convento. Il Santo in pochi giorni operò miracoli fondando la chiesa e il convento. Sebbene quasi totalmente distrutta dalle intemperie, nella zona è ancora visibile la grotta all’interno della quale il Santo si ritirava in preghiera (www.macerataturismo.it).
90 GIORNI
«Questa Chiesa - racconta il proprietario Sauro Bartocci - ancora consacrata, era un convento abitato da due frati e due laici. San Francesco, durante i suoi passaggi nelle Marche, tra il 1209 e il 1212, venne ospitato per 90 giorni in questo convento e fu qui che iniziò ad operare miracoli e grazie come testimoniano lapidi,affreschi e vecchie scritture e documenti in nostro possesso».
San Francesco si rifugiava in preghiera al Grottone (un luogo sempre di proprietà del signor Bartocci), «purtroppo franato nel 1700 ma che stiamo cercando di riportare alla luce».
SANT'ANTONIO E SAN BERNARDINO
Nel 1221, il convento venne visitato anche da Sant'Antonio da Padova, dopo due secoli venne visitato da San Bernardino da Siena e Beato Giacomo della Marca. Nel XIV secolo i frati lo abbandonarono.
Nel 1951, il convento venne trasformato in Chiesa e nel 1958 divenne di proprietà del Bartocci.
I TERREMOTI
«Purtroppo - aggiunge Bartocci - questa Chiesa divenne terremotata nel 1997 e resa inagibile al pubblico ma venne effettuata la messa in sicurezza dello stabile e dell'affresco che conserva al suo interno, rappresentante la "Madonna del latte" del 1490».
Il terremoto del 2016 fece crollare la parte dei fedeli, «lasciando ancora miracolosamente in piedi la parte absidale, anche se molto compromessa. Anche l'affresco, esposto alle intemperie, chiede aiuto per non perdere gli ultimi stralci rimasti in piedi. A nulla sono valse le richieste di aiuti per salvare il salvabile, comprese alle Belle Arti e al Vaticano».
"GRANDE VALORE AFFETTIVO E SPIRITUALE"
Il vero problema è che non essendo di proprietà della diocesi (quindi non è gestita dalla parrocchia del paese), è molto difficile trovare fondi per ristrutturarla.
«Ma questa Chiesetta - conclude il proprietario - ha un grande valore affettivo e spirituale per noi e per tutte le persone della zona che ancora oggi vengono a lasciare un fiore o una preghiera, e per i tanti pellegrini che ogni anno vengono a renderle omaggio».
INAUGURATA LA CAMPANA
«Noi come proprietari, stiamo cercando di custodire quello che era all'interno della Chiesa, come il confessionale, le panche, le statue tra cui quella di San Francesco scolpita su un tronco di fico».
Sabato 13 è stata inaugurata la campana. Ma il percorso per "ritrovare" la piena funzionalità dello storico edificio di culto è ancora molto lungo e pieno di ostacoli.
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