societa

Spettacolo teatrale nel Santuario della Spogliazione

Antonio Tarallo Santuri.it
Pubblicato il 20-05-2022

La compagnia “Gli scartati”, il 21 maggio alle 21.15

Il teatro, prisma di sentimenti, di emozioni e di messaggi. In un mondo troppe volte sordo alla poesia, all’arte, la compagnia “Gli scartati” continua la sua battaglia per il Bene e la Bellezza. Un gruppo di giovani artisti, capitanati dal regista e attore Pino Santilli, ritorna - a due anni di distanza - ad Assisi, nella chiesa della Spogliazione per portare un nuovo spettacolo. Il titolo? “Terre seminate”, uno spettacolo di emozioni e musica, di canto e balletto. "Se il seme non muore, non porta frutto": spesso abbiamo sentito dire questa frase proclamata dal Vangelo.

Ma che significa oggi? In un percorso che tocca diverse parabole tra seme e seminatore, con “Terre Seminate”, la compagnia teatrale “Gli Scartati” provano a rispondere a questo ed altri quesiti. E così scopriamo piano piano che ci sono semi che silenziosamente possiamo incontrare ogni giorno. Addirittura, forse potremmo esserlo anche noi, ispirati da grandi esempi che nascono da piccoli semi. Sono tante le storie di piccole Luci che hanno avuto il coraggio di morire, santi, beati e servi di Dio, che ci indicano la via da seguire: vogliono insegnarci che, in fondo, basta poco.

Cornice di questo nuovo spettacolo, la chiesa della Spogliazione, un luogo denso di significato per San Francesco e per Carlo Acutis che riposa nella chiesa francescana. Per poter comprendere meglio il significato di questa pièce, San Francesco patrono d’Italia ha incontrato il regista Pino Santilli e l’attore Giuliano Cattabriga che vestirà i panni del beato Acutis, simbolo dei giovani.

Santilli, come nasce l'idea di questa compagnia teatrale così particolare?
Dopo la mia conversione mi sono domandato: "Come posso trasmettere, con l'arte del teatro, quell'amore misericordioso che ho ricevuto da Gesù a chi ancora non lo conosce?". Quello che desideravo era semplificare la comunicazione, trovare nuovi canali per rendere più attuale, fruibile e comprensibile la parola del Vangelo. Così sono partito per cercare persone che avevano lo stesso mio desiderio: cercando in vari gruppi parrocchiali devo dire che ho riscontrato una grande risposta ed è così che è andata a formarsi quella che oggi si chiama la compagnia "Gli Scartati".

Scartati, perché ognuno di noi ha un passato lontano da raccontare e come Dio è intervenuto nella nostra vita. Così sono partito dal voler rappresentare le parabole di Gesù per poterle attualizzare, anche con ironia, senza perdere l'essenza del Vangelo, utilizzando anche brani musicali originali per sottolineare il messaggio evangelico. Ora siamo fratelli e sorelle che formano una compagnia teatrale desiderosi di rappresentare la Parola di Gesù e portarla in tutti i luoghi, a tante persone - soprattutto ai più "Scartati"- con la certezza che lo Spirito può trasformare e toccare anche cuori induriti come eravamo noi.

Qual è l'emozione di portare in scena in questa terra così densa di significati, così ricca di testimonianze - come quella di San Francesco e del Beato Carlo Acutis - che ci parlano di Vangelo, di amore, di carità?
L'emozione più grande è essere presenti ad Assisi, dove San Francesco con il suo esempio di essenzialità ci istruisce e ci assiste in questo nostro percorso nel comunicare il Vangelo con creatività, mettendo a disposizione ogni forma di arte. La vicinanza al Beato Carlo Acutis ci onora: chi più di lui è stato il promotore della divulgazione della Parola di Dio utilizzando internet? Mi sento di dire, a nome di tutta compagnia Gli Scartati, che siamo orgogliosi di rappresentare la nostra pièce teatrale proprio alla sua presenza; e, con la sua benedizione, speriamo di saper trasmettere anche solo una goccia dell'amore di Gesù che ha per ognuno di noi, aiutati da questa splendida cornice che ci accoglie del Santuario della Spogliazione.

Giuliano, tu interpreterai in questo nuovo spettacolo il personaggio di Carlo Acutis. E, allora, viene da domandare qual è il tuo rapporto con questo santo?
Si dice che i santi ti scelgono. Io mi sento così, ma come fanno veramente gli amici. Ci si conosce per "caso" e poi piano piano ci si rivede e si approfondisce quello che caso non è. Ho sempre sentito parlare di lui da amici, poi è arrivato lo spettacolo che mi ha fatto scegliere questa amicizia ed ho avuto la grazia di conoscere la madre Antonia che ogni tanto sento. Ma è Carlo a farsi "vivo" in vari modi "casuali", sempre tramite amici o addirittura in situazioni di lavoro, con tenerezza e simpatia di un amico che fa capolino quando meno te lo aspetti e ti mette di buonumore.

E quali sono i tuoi sentimenti nel “vestire” i suoi panni?
Dal primo momento che ho provato il monologo, anche solo leggendolo, ho sentito una sensazione di profonda pace, ma soprattutto di vita, come non fossi solo a recitare ma soprattutto come se quello che portavo fossebun dono per gli altri, nella semplicità delle sue parole che arrivano dritte al cuore. Anche oggi che lo canto e lo recito, come lui mi affido e mi sento affidato con una leggerezza che è solo sua, di Carlo in braccio a Gesù e Maria.

Cosa può dire a un giovane d’oggi Carlo Acutis?
Ai giovani di oggi potrebbe non interessare, a prima vista così "bigotto", ma in realtà è un testimone reale, per quanto le sue parole sono state reali nella sua vita e hanno dato frutto fino all'ultimo e ancora oggi. Ha cercato in tutto un vero ed intimo rapporto con Gesù e con Maria, amando ogni persona con una semplicità disarmante. Ecco se c'è un messaggio chiaro è che l'amore per Dio non ti allontana dalla realtà o dalla vita, anzi ti regala un'amicizia e una fratellanza reale con tutti e con tutto, come un moderno San Francesco, non a caso Carlo amava tanto Assisi e il Santo Francesco

L'evento si terrà il 21 maggio alle 21.15 nel Santuario della Spogliazione - Ingresso Gratuito

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