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Liberi di cambiare le cose

Danilo Ferrari Pixabay -djedj
Pubblicato il 21-01-2022

Ero libero di accettarmi

E anche quest’anno vi arrivi il mio più sincero augurio: buon anno a tutti. Questo sarà l’anno della svolta! Questo è quello che pensiamo ad ogni inizio d’anno. Purtroppo, il solo pensarlo, non contiene in sé la sua realizzazione, eppure ce ne sarebbero cose da cambiare. “…ogni Cristo scenderà dalla croce…anche i muti potranno parlare…cosa si deve inventare ...per continuare a sperare”.

Solo un poeta come Lucio Dalla, poteva mettere in musica parole tanto semplici quanto significative, che arrivano in fondo al cuore. Il fatto è che solo chi di queste svolte ne fa per necessità lo scopo della vita, può fare la differenza, e dovrebbe essere il solo ad avere “diritto” di parola.

Come si può pensare di cambiare posizioni radicate, stando seduti comodamente dietro una scrivania? I dibattiti riempiono i convegni, danno temporanea visibilità al problema, tutti parlano, espongono, cercano le soluzioni più innovative. Poi in sala le luci si spengono e tutto viene rimandato all’evento successivo. Per esperienza, so che ogni traguardo può essere raggiunto, so che il passaggio dalla certezza alla disperazione è una linea sottile, so anche che proprio quando ci si trova con le spalle al muro quello stesso muro diventa blocco di partenza su cui spingere con forza per ripartire.

Il mio blocco di partenza è stato il mio corpo immobile. Peggio di così non poteva essere: gambe, braccia, mani, piedi, corde vocali, nessun organo faceva quello per cui era stato creato. Mi restava però, la libertà di scegliere come vivere la vita che prepotentemente aveva pervaso il mio a-normale corpo. Questa libertà l’ho sempre considerata la mia più grande ricchezza. Mi sono da subito reso conto che ero libero di ridere: se volevo ridevo, se no, no. Ero libero di guardare negli occhi, se volevo guardavo, se no, no. Ero libero di decidere come trascorrere il mio tempo.

Se volevo immaginavo, fantasticavo, se no, no. Ero libero di accettarmi esattamente così com’ero. Se volevo mi accettavo, se no, no. Ho sempre pensato che sarebbe stato inutile sprecare del tempo nella stesura dell’elenco di ciò che non potevo fare: questo era e sarebbe stato ogni anno della mia vita. Mi tocca nuovamente scomodare il grande Dalla “E se quest'anno poi passasse in un istante/Vedi amico mio/Come diventa importante/Che in questo istante ci sia anch'io”. Per cambiare le cose, ogni momento deve essere quello giusto, rimandare non è la soluzione. Potremmo non avere più il tempo.

Seneca diceva: “Il maggior ostacolo al vivere è l’attesa, chi dipende dal domani, perde l’oggi.” Traguardi da raggiungere ce ne sono tanti, forse riuscire con uno senza girarci troppo intorno, sarebbe già un buon inizio.

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