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Le produzioni pregiate delle Clarisse del Noce

Gelsomino Del Guercio clarissedelnoce.it
Pubblicato il 13-12-2021

Non solo preghiera ma anche tanta laboriosità

Vivono all’ombra del santuario di Sant’Antonio al Noce, a Camposampiero, luogo francescano Antoniano. Sono le “Clarisse del Noce”, monache ispirate dal carisma di santa Chiara, abili e laboriose. Il loro laboratorio è operativo tutto l’anno e le loro produzioni sono conosciute e apprezzate.

IN MONASTERO PER UNA “RELAZIONE”

Certo, la preghiera è il fulcro in diversi momenti della giornata, dall’alba sino ai vespri. «Il senso della vita monastica è tutto qui - spiegano le Clarisse del Noce - un incontro, quello con il Signore, davanti al quale qualsiasi altra cosa, pur bella e importante, passa in secondo piano. Perché si entra ancor oggi in monastero? Per una relazione. Non si sceglie la clausura, né la preghiera come servizio liturgico, né lo studio o la vita ascetica: non si sceglie qualcosa ma Qualcuno. Non un “fare” ma uno “stare” alla sua presenza, un esserci per Lui».

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MINORITA’ E POVERTA’

La minorità e la povertà «sono condizioni fondamentali della nostra esperienza clariana che si ispira all’amore di Cristo, il Povero, il più piccolo per eccellenza. Vivere in povertà è una scelta che ci permette di affidarci alla Provvidenza del Padre delle Misericordie - come S. Chiara amava chiamare il suo Signore -, e di gustarne l’assoluta premura. È lavorare con le nostre mani con la creatività e l’abilità donateci da Dio».

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ECCO COSA REALIZZANO

Le clarisse del Noce producono «lavori di scrittura delle icone; di immagini sacre incollate su vari supporti (legno, sassi, tegole); di copertine e lavori in cuoio; di decorazione di candele per varie occasioni; di confezione di bomboniere; di lavorazione del legno; di uncinetto, ricamo, cucito. Mezzo di sostentamento e di condivisione con i più bisognosi».

“GIA’ E NON ANCORA”

Un altro perno del carisma clariano è «la fraternità come “già e non ancora”, come tensione verso una comunione sempre in divenire, a tratti più evidente, a tratti più nascosta, ma non per questo meno ricca di impegno e di speranza».

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DAI 30 ai 90 ANNI

«Siamo quattordici sorelle che vanno dai 30 ai quasi 90 anni, di diversa formazione e provenienza. Attrezzate per vivere insieme dal mandato di Gesù: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20). Il fare fraternità declina il nostro quotidiano in mille gesti di attenzione, comprensione, chiarimento, collaborazione, aiuto speciale quando sorella infermità bussa alla nostra porta. Fraternità, che è il capolavoro per eccellenza di Gesù affidato alle nostre fragili mani, e per questo ci richiede ogni giorno di ricominciare da capo».  (Rivista San Francesco - clicca qui per scoprire come abbonarti)

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