religione

Milano, nel Duomo si pagherà anche per scattare le fotografie. Voi cosa ne pensate?

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

I blocchi di marmo che per secoli sono arrivati lungo il Naviglio diventando pian piano la sagoma bianca del Duomo, attraversavano le mura di Milano senza pagare il dazio che toccava invece versare per la merce profana, destinata ai commerci cittadini. Le pietre recavano incisa la scritta 'Ad U. F. A.' (Ad usum Fabricae Ambrosianae) e in dialetto a ufa (o nelle varianti a uffa o a ufo) è diventato per questa ragione sinonimo di gratis. Altri tempi: oggi il pedaggio tocca a chi entra nella cattedrale con l'idea di farsi un giro. Lo scorso aprile erano già state alzate le tariffe per la visita alla terrazza, quota guglie e Madonnina: scale 7 euro, ascensore 12. In entrambi i casi l'incremento era stato di 2 euro.


Da pochi giorni la tecnologia ha suggerito un'altra idea per cercare di far cassa. Visto che con telefoni, tablet e digitali siamo tutti fotografi, perché non far pagare il biglietto a chi vuole portarsi a casa un'immagine ricordo degli interni del Duomo? Ecco che a un banco comparso all'ingresso è possibile versare un obolo di 2 euro e ricevere un braccialetto rosso. Una volta indossato, si possono riprendere, ma senza flash, le favolose meraviglie della cattedrale. Chi fa il furbo e decide di scattare senza pagare, rischia di essere pizzicato dalla security ed eventualmente, al secondo richiamo, di essere cacciato, un po' come dai buttafuori in un locale. Lo spiega gentilmente una delle due guide presenti all'ingresso, nove lingue conosciute a testa, che con il loro mantello rosso sono gli angeli custodi dei 5 milioni di turisti ogni anno in visita al simbolo della città.


Alle 10 l'affluenza è già alta, la chiesa è piena soprattutto di orientali: tutti, pareva, con il bracciale. Qualche flash, la foto ricorrente era una panoramica della vasta navata centrale, poi bene anche la statua del San Bartolomeo scorticato di Marco d'Agrate. Alta anche l'affluenza nella cripta con le spoglie di San Carlo Borromeo, gratuita. Nessuno entrava invece nella sala del Tesoro, di fianco alla cripta: costerebbe altri 2 euro. Tornando indietro verso la piazza, ci vorrebbero altri 4 euro per scendere le scale di fianco all'uscita e visitare gli scavi con il battistero di San Giovanni e i resti della Basilica di Santa Tecla. Dalle 10. 20 alle 11, un solo visitatore, con i cartelli a volte tradotti in inglese e altre no. Per risparmiare ci sarebbero i biglietti cumulativi che includono scavi, tesoro e salita sulle guglie: 10 per chi sale a piedi, 13 se si prende l'ascensore. Non è però inclusa l'audioguida, 5 euro, utile vista la quantità di opere e storie offerta dal Duomo: al bookshop una guida di carta costa 9 euro.


Gianni Baratta, responsabile della comunicazione della Veneranda Fabbrica del Duomo che ha deciso gli ultimi ritocchi di prezzo, spiega che gli aumenti sono stati inevitabili. "Dobbiamo far fronte a spese di manutenzione che donazioni e aiuti pubblici non sostengono più, con 3 milioni di euro all'anno di costi fissi, ed esistono luoghi di culto dove la visita costa di più, come a Pisa dove salire sulla torre costa 18 euro". L'idea del bracciale per le foto è definitiva? "È un esperimento di tre mesi. Se, come nel caso dell'aumento del biglietto per le salite, vedremo che i visitatori non diminuiranno, proseguiremo. Preciso che per noi è anche un'occasione per migliorare i servizi al turista".


Perché allora alcuni cartelli degli scavi non sono tradotti? "Perché provvederemo a sostituire tutta la segnaletica con pannelli nuovi e traduzioni in più lingue in vista dell'Expo". L'unico punto fermo è che "non abbiamo intenzione di introdurre altri costi per i visitatori, e l'accesso al Duomo rimarrà gratuito".(Repubblica)

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