religione

Loreto, la Vergine Maria e il Natale. La meta prediletta dai pontefici

Antonio Tarallo sanfrancescopatronoditalia.it
Pubblicato il 10-12-2019

Il pellegrinaggio dei pontefici alla città che custodisce la casa di Maria

Loreto, fin dall’inizio del Trecento fu già meta di pellegrinaggio. Il flusso nei secoli XV e XVI diventò enorme, fino ad indurre nel 1520 papa Leone X ad equiparare il voto dei pellegrini del Santuario di Loreto a quello di Gerusalemme. Il prodigio eclatante della traslazione della Santa Casa attirò anche, a partire dal secolo XV, la peregrinazione di re e regine, principi, cardinali e papi, che lasciarono doni o ex voto per grazie ricevute.

La tradizione della casa di Maria

Maggio 1291. Nazareth e tutta la Palestina si trovano sotto il dominio dei Turchi. Secondo la tradizione, alcuni angeli prelevarono la Santa Casa e la portarono via in volo, lasciandola, il 10 maggio 1291, a Tersatto (un quartiere della città di Fiume, in Croazia). Ma il luogo non era sicuro, ed allora, ecco ritornare gli angeli. Nuovo viaggio. Questa volta, verso Ancona, nel luogo in cui oggi sorge la chiesa di Santa Maria Liberatrice di Posatora, il cui nome deriva proprio da questo evento: posa-et-ora, fermati e prega. Qui restò per nove mesi. Ma gli angeli la spostarono nuovamente, per posarla, poi, nei pressi di Porto Recanati, e precisamente in località "Banderuola". Ancora qui, oggi, sorge una chiesetta in ricordo del prodigioso evento. Lì c'era un boschetto, proprietà di una nobildonna di Recanati. Il nome di questa nobildonna è fondamentale per aver dato il nome della stessa località: Loreta, così si chiamava. Da questo fatto, possiamo ricollegare ciò che i pellegrini dicevano: "Andiamo dalla Madonna di Loreta". E fu proprio in quella piccola oasi verde di Donna Loreta, che — così la leggenda tramanda — alcuni pastori videro una luce abbagliante uscire dalle nubi. Quella luce era lì, ad illuminare la Santa casa. Ma, non è ancora finita, quella che potrebbe definirsi una sorta di “favola”. La casa, troppo vicino al mare, era esposta ai pericoli delle incursioni turche. Fu così che la Casa venne nuovamente spostata dagli angeli su un terreno di proprietà di due fratelli, i conti Simone e Stefano Rinaldi di Antici, che però cominciarono a speculare sullo straordinario ritrovamento. Dopo soli quattro mesi, gli angeli portarono via le mura, e nel dicembre del 1296, e la collocarono al centro della strada che da Recanati va al porto, dunque in un luogo pubblico, che nessuno avrebbe potuto reclamare e sfruttare, sulla cima del monte Prodo.

I papi e Loreto

Loreto e i Papi, ma anche tanti santi. Legami, storie e vite che s'intrecciano in questo luogo mistico, dove ogni pellegrino può saggiare il "silenzio di Maria". Ogni visitatore che entra in quelle mura, può entrare nel mistero dell'Annunciazione: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine" (Luca, 1:26-38).

In fondo - forse è necessario ricordarlo - proprio da questo annuncio, nasce il periodo che stiamo vivendo in questo Tempo Liturgico: l'Avvento, l'attesa della nascita di Gesù Bambino.

Sono stati tanti i pellegrini-pontefici a visitare la Basilica della Santa Casa di Loreto. Fra questi, come non ricordare San Giovanni XXIII che ricorda, fra i suoi predecessori Pio II, Paolo III l’iniziatore del Concilio di Tento, Pio VI e Pio VII, Gregorio XVI e Pio IX. Ma leggiamo le parole che il "Papa Buono" riservò a Loreto, nella sua visita svoltasi il 4 ottobre del 1962:

"Possa questo Santuario di Loreto, in cui, sull'esempio dei Nostri Predecessori, vogliamo nuovamente incoronare la pia immagine Mariana, essere sempre come una finestra aperta sul mondo, a richiamo di voci arcane, annunzianti la santificazione delle anime, delle famiglie, dei popoli; trasmetta anch'esso la perfetta consonanza con la voce della Chiesa, il lieto annunzio dell'Evangelo, per una fraterna convivenza delle genti, nel segno di più generosa giustizia, di più eloquente equità, affinché su tutto e su tutti splendano i doni della misericordia del Signore". Giovanni Paolo II vi si recò ben 5 volte. La prima nel 1979. Successivamente, nel 1985 e nel 1994. E ancora, lo troviamo pellegrino nel 1995 e nel 2004. Ed è proprio nel 1995 che Papa Wojtyła nella Spianata di Montorso parla ai giovani dell’Europa. Erano gli anni della guerra nella ex-Jugoslavia e San Giovanni Paolo II esorta i ragazzi di essere costruttori di pace e, a quanti sono in cerca di una “casa comune”, indica proprio la “casa di Cristo e di Maria”:

"A tutti dico: ecco la vostra Casa, la Casa di Cristo e di Maria, la Casa di Dio e dell’uomo! Giovani dell’Europa in marcia verso il 2000, entrate in questa casa per costruire insieme un mondo diverso, un mondo in cui regni la civiltà dell’amore!"

Ad incontrare i giovani a Loreto, ci sarà anche Benedetto XVI che, nel 2007, in occasione dell’agorà dei giovani italiani, dirà: "Andate controcorrente: non ascoltate le voci interessate e suadenti che oggi da molte parti propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere". Benedetto XVI vi ritornerà nel 2012.

E, in ultimo, papa Francesco (ha visitato Loreto, il 25 marzo di quest'anno) che nell'ottobre scorso, tramite la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha decretato l’inserimento della memoria facoltativa della Beata Maria Vergine di Loreto nel Calendario Romano al 10 dicembre.

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA