Le visite dei pontefici
"Siate umili come Maria. La nostra vocazione più profonda è essere amati, essere trasformati dall’amore". Appello all'umiltà di papa Francesco nella seconda domenica di Avvento. Il Pontefice si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico per recitare l’Angelus con i numerosissimi fedeli ed i pellegrini riuniti in piazza San Pietro. Sulla fronte di Bergoglio è apparso un piccolo segno, come una ferita ma il portavoce vaticano padre Federico Lombardi assicura che "è nulla di rilevante" ed aggiunge che oggi migliaia di persone, nel corso pellegrinaggio pomeridiano del Papa a Piazza di Spagna e Santa Maria Maggiore potranno direttamente "rendersene conto da vicino". Quindi, "nessuna preoccupazione" per la salute del Papa.
Le parole all'Angelus confermano la forte radice mariana del pontificato di Bergoglio. "Questa seconda domenica di Avvento cade nel giorno della festa dell’Immacolata Concezione di Maria, e allora il nostro sguardo è attratto dalla bellezza della Madre di Gesù, la nostra Madre- afferma il Papa che vuole "una Chiesa povera per i poveri"-. Con grande gioia la Chiesa la contempla «piena di grazia», così come Dio l’ha guardata fin dal primo istante nel suo disegno d’amore". Maria, assicura Francesco, "ci sostiene nel nostro cammino verso il Natale, perché ci insegna come vivere questo tempo di Avvento nell’attesa del Signore". Infatti "il Vangelo di San Luca ci presenta una ragazza di Nazareth, piccola località della Galilea, nella periferia dell’impero romano e anche nella periferia di Israele, eppure su di lei si è posato lo sguardo del Signore, che l’ha prescelta per essere madre del suo Figlio. In vista di questa maternità, Maria è stata preservata dal peccato originale, cioè da quella frattura nella comunione con Dio, con gli altri e con il creato che ferisce in profondità ogni essere umano. Ma questa frattura è stata sanata in anticipo nella Madre di Colui che è venuto a liberarci dalla schiavitù del peccato. L’Immacolata è inscritta nel disegno di Dio; è frutto dell’amore di Dio che salva il mondo. E la Madonna non si è mai allontanata da quell’amore: tutta la sua vita, tutto il suo essere è un "sì" a Dio. Ma "non è stato certamente facile per lei".
Quando l’Angelo la chiama «piena di grazia», lei rimane «molto turbata», perché nella sua umiltà si sente un nulla davanti a Dio. L’Angelo la conforta: «Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio … e lo chiamerai Gesù». Questo annuncio la sconvolge ancora di più, anche perché non è ancora sposata con Giuseppe; ma l’Angelo aggiunge: «Lo Spirito Santo scenderà su di te … Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio». Maria ascolta, obbedisce interiormente e risponde: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Il mistero di questa ragazza di Nazareth, che è nel cuore di Dio, non ci è estraneo. Infatti Dio posa il suo sguardo d’amore su ogni uomo e ogni donna! L’Apostolo Paolo afferma che Dio «ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati». Anche noi, da sempre, siamo stati scelti da Dio per vivere una vita santa, libera dal peccato". Si tratta di "un progetto d’amore che Dio rinnova ogni volta che noi ci accostiamo a Lui, specialmente nei sacramenti".
In questa festa, allora, "contemplando la nostra Madre Immacolata, riconosciamo anche il nostro destino più vero, la nostra vocazione più profonda: essere amati, essere trasformati dall’amore". Quindi, raccomanda Bergoglio "guardiamo Maria, e lasciamoci guardare da lei per imparare a essere più umili, e anche più coraggiosi nel seguire la Parola di Dio, per accogliere il tenero abbraccio del suo Figlio Gesù, un abbraccio che ci dà vita, speranza e pace".
Il Pontefice ha salutato i fedeli "con affetto", specialmente "le famiglie, i gruppi parrocchiali e le associazioni". Ha saluto in particolare i pellegrini di Biella, Cossato, Bianzé, Lomazzo, Livorno Ferraris, Rocca di Papa, San Marzano sul Sarno e Pratola Serra.
Inoltre ha esortato tutti i fedeli ad "unirsi spiritualmente alla Chiesa che vive nell’America del Nord, che oggi ricorda la fondazione della sua prima parrocchia, 350 anni fa: Notre-Dame de Québec". Francesco, primo successore di Pietro proveniente dal Nuovo Mondo, ha reso grazie "per il cammino compiuto da allora, specialmente per i santi e i martiri che hanno fecondato quelle terre". Poi ha benedetto di cuore "tutti i fedeli che celebrano questo giubileo".
Un pensiero speciale lo ha rivolto "ai soci dell’Azione Cattolica Italiana, che oggi rinnovano l’adesione all’associazione" e ha augurato "ogni bene per il loro impegno formativo e apostolico". Inoltre ha evidenziato che "oggi pomeriggio, seguendo un’antica tradizione, si recherà in piazza di Spagna," per pregare ai piedi del monumento all’Immacolata". Quindi ha chiesto ai fedeli di unirsi spiritualmente a lui in questo pellegrinaggio, definendolo "un atto di devozione filiale a Maria, per affidarle la città di Roma, la Chiesa e l’intera umanità"...(Vatican Insider)
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