religione

Francesco: Scandalo le guerre in pandemia

Redazione Ansa
Pubblicato il 04-04-2021

La benedizione Urbi et Orbi di Pasqua

"Nello spirito di un internazionalismo dei vaccini, esorto l'intera comunità internazionale a un impegno condiviso per superare i ritardi nella loro distribuzione e favorirne la condivisione, specialmente con i Paesi più poveri". Lo ha detto Papa Francesco nel corso della benedizione Urbi et Orbi di Pasqua. "Tutti, soprattutto i più fragili, hanno bisogno di assistenza e hanno il diritto di avere accesso alle cure necessarie", ha aggiunto. 

Secondo il Pontefice, "l'annuncio di Pasqua non mostra un miraggio, non rivela una formula magica, non indica una via di fuga di fronte alla difficile situazione che stiamo attraversando. La pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri. Malgrado questo - ed è scandaloso - non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari". 

"Troppe guerre e troppa violenza ci sono ancora nel mondo! Il Signore, che è la nostra pace, ci aiuti a vincere la mentalità della guerra - ha affermato ancora Francesco -. Conceda a quanti sono prigionieri nei conflitti, specialmente nell'Ucraina orientale e nel Nagorno-Karabakh, di ritornare sani e salvi alle proprie famiglie, e ispiri i  governanti di tutto il mondo a frenare la corsa a nuovi armamenti", ha aggiunto.

"Sono vicino ai giovani di tutto il mondo e, in quest'ora, specialmente a quelli del Myanmar, che si impegnano per la democrazia, facendo sentire pacificamente la propria voce, consapevoli che l'odio può essere dissipato solo dall'amore - ha aggiunto il Papa -. Gesù risorto è speranza pure per tanti giovani che sono stati costretti a trascorrere lunghi periodi senza frequentare la scuola o l'università e condividere il tempo con gli amici. Tutti abbiamo bisogno di vivere relazioni umane reali e non solamente virtuali, specialmente nell'età in cui si forma il carattere e la personalità"

"Anche quest'anno, in diversi luoghi, molti cristiani hanno celebrato la Pasqua con forti limitazioni e, talvolta, senza nemmeno poter accedere alle celebrazioni liturgiche - ha proseguito il Santo Padre -. Preghiamo che tali limitazioni, come ogni limitazione alla libertà di culto e di religione nel mondo, possano essere rimosse e a ciascuno sia consentito di pregare e lodare Dio liberamente". Il Papa ha quindi rivolto il pensiero all'Iraq, "che ho avuto la gioia di visitare il mese scorso, e che prego possa continuare il cammino di pacificazione intrapreso, perché si realizzi il sogno di Dio di una famiglia umana ospitale e accogliente verso tutti i suoi figli".  (Tgcom24)

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