opinioni

Il Diritto d'autore

Roberto Olla
Pubblicato il 30-11--0001



Forse i ragazzi che scaricano dal proprio pc film e dischi si sentono l'avanguardia della modernità. Dietro il totem della libertà di internet, piratando tolgono una parte di retribuzione a un autore. Inutile la morale. Inutile la repressione. La clandestinità aumenta il piacere dei pirati informatici. Inutile persino ricordare che ci sono autori finiti in miseria e costretti a chiedere un sussidio. Però almeno diciamo che questa pirateria non è affatto moderna. È vecchissima. Antica, persino. Per primo aveva usato il termine “pirateria di un'opera d'arte” il filosofo Immanuel Kant, in un suo saggio. Giuseppe Verdi aveva bisogno di difendersi dal “furto” del suo diritto d'autore. A Milano, in una sala di Palazzo Marino, 128 anni fa, alle ore 16 del 23 aprile 1882, si riuniva un gruppo di autori. Per difendere i loro lavori facevano nascere la SIA, Società Italiana degli Autori (antenata dell'attuale SIAE).
Nel direttivo entravano, tra gli altri, Giosuè Carducci, Enrico Rosmini, Francesco De Sanctis, Giuseppe Verdi. Alla società aderivano subito anche nomi come Giovanni Verga, Arrigo Boito, lo scienziato abate Antonio Stoppani. La mancanza di rispetto per il lavoro intellettuale e il furto di opere creative sono davvero una piaga molto molto vecchia, nascosta dietro l'inciviltà travestita da modernità dell'attuale pirateria informatica.

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