Le visite dei pontefici
In questi otto secoli di storia francescana picena noi possiamo onorare tra i fratelli e sorelle dei tre Ordini francescani più di 40 tra santi e beati riconosciuti dalla Chiesa, senza contare quelli che il martirologio francescano ricorda come vissuti e morti in concetto di santità.
Proprio dall autore e dal libro dei Fioretti, noi ricaviamo l idea e percepiamo ancora la sensazione che questa Provincia in quei primi decenni della sua storia era veramente contrassegnata da una schiera di uomini davvero eminenti per santità e semplicità di vita.
Quei frati, avendo abbandonato il mondo, nutrono la sola speranza di mettersi in contatto con Dio, di conversare con N. S. Gesù Cristo, con la Madonna, con gli Angeli e con i Santi, di mettere le ali per salire al cielo e riposare in perpetua quiete di spirito. La pesantezza del corpo materiale si è assottigliata per loro in un semplice velo che fa trasparire l anima e la vita d oltre tomba; vi trionfa la fede, ingenua, certo, e sincera che non è in alcun modo credulità, rozza e volgare. In questo alone di misticismo e di dura ascesi si spiega come il buon Dio, anziché offendersi di certe richieste, possa accondiscendere alle invocazioni ardenti, manifestandosi nei modi più impensati ed operando strepitosi prodigi che i Fioretti raccontano con gioia gustosa, con immediatezza istintiva, senza interessarsi di altro (A. QUAGLIA, Studi sui Fioretti di S. Francesco, Falconara M., 1977, 96).
In otto secoli di storia francescana nelle Marche, mai si è interrotto quel fiume di grazia e di santità che è iniziato con la splendida testimonianza dei Fioretti. Nel XIII secolo, la Provincia, oltre che accogliere con quell entusiasmo di cui si parlava il nuovo genere di vita, espresse attraverso il Beato Rizzerio da Muccia ( 1236), intimo compagno di S. Francesco, terzo Ministro Provinciale della Provincia; il B. Pacifico da Lisciano di Ascoli, Re dei versi, che musicò il Cantico delle creature e fu primo ministro di Francia ( 1232); S. Nicolò da Sassoferrato ( 1227), martire a Ceuta e il B. Pietro della stessa città ( 1231), martire a Valenza; S. Benvenuto, vescovo di Osimo; il B. Benvenuto Mareni da Recanati ( 1289), il
B. Corrado Miliani da Ascoli ( 1289), missionario nell Africa settentrionale ( 1289); i grandi personaggi dei Fioretti:
B. Pellegrino da Falerone ( 1233), B. Pietro da Treia ( 1304),
B. Corrado da Offida ( 1306), B. Liberato da Loro Piceno ( 1260); B. Bentivoglio de Bonis da San Severino ( 1232),
B. Giovanni da Penna ( 1271) e il B. Giovanni da Fermo o della Verna ( 1322), di cui si parlerà negli itinerari dei luoghi da visitare; il B. Giovanni Pelingotto da Urbino ( 1304), primo terziario marchigiano assurto agli onori degli altari; i martiri missionari in Armenia, B. Francesco da Petriolo e Monaldo da Ancona ( 1288). I ministri generali Crescenzio da Jesi ( 1262), che commissionò la seconda vita di S. Francesco scritta da Tommaso da Celano e raccomandò la raccolta delle testimonianze su S. Francesco da parte dei suoi più vicini e fedeli compagni; Girolamo Masci da Ascoli Piceno, che poi divenne il primo papa francescano, col nome di Nicolò IV ( 1292) e Giovanni Minio da Morrovalle ( 1312), poi cardinale, che commissionò a Giotto gli affreschi della Basilica Superiore di S. Francesco. (www.francescanesimomarche.it)
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