Lettere al direttore

NON C'E PACE NELLA MIA FAMIGLIA

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Caro direttore,

voglio rivolgermi a lei che è vicino a san Francesco per una supplica. Ho due figli, un maschio che mi ha dato un nipote di 15 anni, che sta facendo la professione di fede in oratorio, e una figlia che è infermiera, ma non ha una buona salute e tra varie vicissitudini mediche ha subito anche un'altra operazione un mese fa. Per fortuna è abbastanza forte e ha già ripreso a lavorare. Lavora otto ore al giorno ed è stanca, noi abitiamo lontano ma mio marito cerca di aiutarla. Suo marito è sempre fuori per lavoro e vorrei che, almeno quando c'è, l’aiutasse nei lavori pesanti. Hanno una figlia con cui non riesco ad andare d'accordo e che invece di chiamarmi nonna mi chiama per nome. Aveva un lavoro ma l'ha lasciato andare in Africa tre mesi ad aiutare una missione che si occupa di una comunità per bambini. L'anno scorso è stata in Brasile. Io dico tante preghiere e novene per la sua conversione dato che non va mai in Chiesa. Mi scusi se mi sono sfogata con lei, le chiedo solo delle preghiere e l'intercessione di san Francesco. Che ci sia pace nella nostra famiglia e se mia nipote non vuole aiutare in casa trovi almeno un lavoro e vada avanti con gli studi. Io vorrei solo vedere mia figlia felice. Mi scusi e grazie anche ai suoi confratelli.

Carolina (Va)



Carissima Carolina,

il tuo desiderio di pace in famiglia è nobile e grande. Da quello che mi dici credo che questa pace sia a portata di mano ma a volte ce la lasciamo sfuggire. Ho l’impressione che l’impegno di tua nipote, nonostante le apparenze, sia bello e buono. In punta di piedi mi permetto di dirti, cara Carolina, di confrontarti con tua figlia e lasciare che il rapporto tra tua nipote e lei non subisca interferenze. Forse, questa sua vocazione d’altruismo verso ultimi non solo è importante in un mondo come quello contemporaneo, pieno di egoismi e povertà, ma potrebbe essere un’esperienza molto importante per il suo futuro di donna e cittadina, fino a far diventare questo bene contagioso. A volte, vorremmo che i nostri desideri si realizzino nei nostri figli o nei nostri nipoti. Ma sono solo nostri. È necessario che ognuno possa seguire la propria vocazione, mentre i ‘grandi’ stanno in disparte a vigilare con amore e rispetto. Sforziamoci sempre di essere ‘strumenti di pace’ proprio come ci insegna il Poverello di Assisi. Porto la tua preghiera sulla tomba di san Francesco.


Un caro saluto di pace e bene

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