Le visite dei pontefici
Valdo di Lione e Francesco d'Assisi: quanti fra noi, appassionati di medioevo, già sui banchi di scuola non hanno subito il fascino dei due apostoli della povertà evangelica? E suggestivo è che a riproporci in maniera rigorosa la figura di Valdesio sia ora uno storico come Grado Giovanni Merlo, presidente della Società internazionale di studi francescani, con un libricino denso di rimandi alle fonti e capace nel contempo di offrire spunti interpretativi e chiavi di lettura (Valdo - L'eretico di Lione, Claudiana, pp. 120, euro 10).
L'homo novus Valdo, grazie alla propria abilità negli affari (presta denaro), acquista la piena cittadinanza lionese e possiede una ricchezza composita: case, terre, diritti, denaro. Nei primi anni '70 del secolo XII, però, vive una profonda crisi spirituale. Si fa tradurre diversi testi biblici in volgare romanzo, li legge e li medita. E sceglie di imitare gli apostoli, spogliandosi di tutte le ricchezze e predicando la "buona novella". Nasce così il gruppo dei "Poveri in spirito", più noti come "Poveri di Lione". Valdesio, però, non è il fondatore di una chiesa. E non è neppure, a rigore, l'iniziatore di un'eresia. Nel 1180, in occasione di una riunione ecclesiastica a Lione, egli,
con i suoi "fratelli", sottoscrive il testo di una "professione di fede e proposito di vita" nel quale si sottolinea la fedeltà all'impostazione cattolico-romana. E un chierico, Durando d'Osca, che aveva seguito i Poveri, giunge a scorgere nel lionese uno strumento di Dio contro gli "eretici", identificati con i "buoni cristiani" dualisti (i catari). Pietro il Cantore, poi, " precentor " di Notre Dame di Parigi, elogia l'impegno dei valdesi. Non pochi
sono i polemisti, certo, che li accusano di «disseminare discepoli, tra i quali non mancano misere donnicciuole cariche di peccati, che penetrano nelle case altrui, curiose e chiacchierone, sfrontate, malvagie,
impudenti». E la decretale Ad abolendam del 1184 sancisce la scomunica anche dei "lionesi". Il movimento che in ogni caso dall'esempio di Valdo scaturisce è piuttosto composito. I primi contrasti con il gruppo in
seguito noto come "Poveri lombardi", ad esempio, si hanno con l'opposizione proprio da parte di Valdesio alla rinuncia alla missione apostolica itinerante. Quasi paradossalmente è la denominazione "valdesi" che induce a seguire le orme, frammentarie, dell'iniziatore, e non il contrario. Parlare di lui con rigore è difficile e a Grado
Giovanni Merlo spetta il merito di esserci riuscito.
(Europa)
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