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Religione/Assoluzione in quattordici lingue compreso il cinese

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



Non hanno più l'antica «bacchetta penitenziale», che al solo tocco sul capo concedeva al fedele inginocchiato trecento giorni di indulgenza parziale, ma il loro compito è ancora insostituibile. Sono i quattordici penitenzieri della basilica di San Pietro, a disposizione dei penitenti ogni giorno nella cappella dei santi Processo e Martiniano posta nel transetto destro della basilica e davanti ai monumenti funebri di Benedetto XIV e di Clemente XIII. Occupano i tredici artistici confessionali di noce scolpiti e decorati nel XVII secolo, ai quali ne è stato aggiunto uno moderno nel 2008. Per far conoscere la vita e l'attività del collegio dei penitenzieri, appartenenti all'ordine dei frati minori conventuali, è stato realizzato un notiziario quadrimestrale. Il primo numero de «La voce del Collegio dei padri penitenzieri» è uscito nel mese di aprile, diretto dal francescano conventuale Gianfranco Grieco, capo ufficio del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Nell'editoriale padre Rocco Rizzo, rettore del collegio, spiega i motivi di questa iniziativa editoriale. «Non si vuole uscire dal silenzio e dalla discrezione con questa pubblicazione - afferma il religioso - si vuole soltanto condividere nella preghiera e nella comunione quanto in questa casa religiosa francescana conventuale si compie per dare gloria a Dio e testimonianza ai fratelli e alle sorelle che incontriamo giorno dopo giorno nell'amministrare il sacramento del perdono e della misericordia nella basilica papale di San Pietro, "cuore" della Chiesa universale».

Il quadrimestrale ospiterà le cronache della comunità dei penitenzieri, le iniziative promosse, alcuni articoli a carattere storico - come quello di padre Liberale Isidoro Gatti - o spirituale per meglio far conoscere questa realtà vaticana. È ancora padre Rizzo a evidenziare la missione di questi religiosi posti esclusivamente al servizio del sacramento della confessione. «La nostra vita di fraternità - spiega - ha due punti convergenti sui quali poggia il nostro francescano servizio: la comunità come luogo di preghiera, di studio e di lavoro e il confessionale come luogo dove si ascolta, si consiglia, si guida, si perdona. Le due dimore sono come due vasi comunicanti. È nella dimora conventuale che ci si nutre; è nell'amministrazione del sacramento del perdono che si riversa tutta quella potenza spirituale che trova nel silenzio della cella, nello studio e nella preghiera la fonte dell'ardore apostolico e missionario». I padri penitenzieri provengono da dieci nazioni diverse: Italia, Malta, Polonia, Stati Uniti d'America, Spagna, Germania, Taiwan, Brasile, Romania e Croazia. Sono, oltre al rettore, i padri: Albert Sammut, vicario, Mario Paczoski, Liberale Isidoro Gatti, Damian Synowiec, Nevin Hammon, Beniamino Miedes, Wiktor Jachec, Riccardo Parol, Giovanni Chiu, Roman Wadach, Joao Campanha, Antòn Herciu, Duro Hontic.

In comunità svolgono servizio anche i due fratelli religiosi Giuseppe Jankowski e Renzo Galante. Ogni religioso confessa per ventiquattr'ore settimanali. Nel confessionale rimangono non più di cinque ore al giorno, al massimo tre consecutive. Viste le differenti nazionalità, sono in grado di confessare in lingua italiana, francese, spagnola, portoghese, inglese, tedesca, romena, polacca, croata, slovena, ucraina, ungherese, maltese e cinese. Abitano nel Palazzo detto del Tribunale dietro l'abside della €basilica €vaticana. €Si €tratta €di un edificio voluto dai Papi Innocenzo XIII e Benedetto XIII e terminato nel 1729. In questo numero del notiziario la prima pagina è dedicata alla parola di Benedetto XVI. In particolare sono riportati brani della catechesi su san Francesco d'Assisi, tenuta dal Papa nel corso dell'udienza generale di mercoledì 27 gennaio. All'interno, un ampio articolo di padre Gatti e notizie di alcune iniziative di formazione svoltesi nei mesi precedenti. L'ultima pagina racconta gli avvenimenti più significativi della vita della comunità: a cominciare dall'incontro del marzo dello scorso anno con il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, fino al primo anniversario della nomina di padre Rizzo a rettore.
(fonte Osservatore Romano)

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