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Malaria: Bill Gates libera le zanzare in platea

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001



Paladino dei poveri del globo, Bill Gates si scaglia contro i ricchi e i potenti. Il fondatore della Microsoft, oggi impegnato a tempo pieno nella sua fi lantropica Bill & Melinda Foundation, dal World Economic Forum di Davos, lo scorso gennaio, ha lanciato un appello: in piena crisi fi - nanziaria mondiale non bisogna fermare la lotta ai mali del pianeta.
«Un milione di bambini muore ogni anno di malaria – ha spiegato Gates – e la crisi fi nanziaria non provocherà nulla di peggiore, quindi noi non cambieremo le nostre priorità». E l'ultimo rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità dà ragione al re dell'informatica: 9 volte su 10 è proprio l'infanzia la vittima della malaria, che ogni anno infetta 300 milioni di persone, in gran parte nella regione dell'Africa sub-sahariana dove si trovano 45 dei 109 Paesi in cui la malattia è endemica.
Dati inferiori a quelli diffusi nel 2005, quando si parlava di 500 milioni di nuove vittime. Variazioni ottimistiche, in realtà dovute allo sviluppo di moderni metodi di calcolo, che non aiutano a chiarire se negli ultimi tempi vi sia stata effettivamente una diminuzione dei casi e dei decessi. Ad ogni modo, nonostante i riconosciuti progressi, la distribuzione degli insetticidi e l'applicazione di tutti gli altri interventi rimangono al di sotto del target dell'80% fi ssato per il 2010 dall'Oms.
Per quanto riguarda poi la pratica quotidiana, solo il 23% dei bambini e il 27% delle donne incinte dormirebbero sotto le zanzariere trattate con permetrina (le zanzare Anopheles, vettori della malaria, pungono abitualmente nelle ore di oscurità, quando cioè si è a letto). Non pago, Bill Gates in un recente convegno in California ha sferrato un coup de théâtre tale da lasciare interdetta la platea.
Nel proposito di promuovere la lotta alla malaria, per lui uno dei «mali dimenticati», ha perso (forse volutamente) il “controllo” delle decine di zanzare portate come testimonial della malattia. L'effetto a sorpresa ha colpito soprattutto i ricchi in prima fi la. «Non c'è ragione – ha commentato Gates subito dopo aver svelato che quei “suoi” insetti erano innocui – per cui solo i poveri debbano provarne la puntura e ammalarsi di malaria ». Fermamente convinto di combattere per una giusta causa, a guidare il Global Health Program ha pure chiamato, dal 2006, il gastroenterologo e infettivologo di fama internazionale Tadataka “Tachi” Yamada. A lui ha affi dato la gestione di un budget quinquennale pari a 10 miliardi di dollari, in media un miliardo e 700 milioni all'anno. Un punto fermo, per i collaboratori di Gates, è che nell'agenda dei leader politici non può mancare la salute. Vanno anzi aumentati gli stanziamenti dei singoli Paesi «perché investire nella cooperazione – spiegano – serve in fondo anche a rilanciare l'economia in crisi». La sfida è sul tavolo: dimezzare i casi di malaria entro il 2015 e azzerarli entro il 2050. Nuove armi allo studio della Bill & Melinda Foundation.
Una, rivoluzionaria: trasformare le zanzare in vaccino. Creando insetti con l'antigene della malaria che, nel pungere, trasmettono insieme malattia e antidoto.

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