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Francescanesimo/Celebrazioni per la Beata Chiara una mostra fotografica per ricordarla

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



La domenica della Beata Madre Chiara Ricci fondatrice dell'ordine delle Suore Francescane Angeline inizia alle 10.30 presso l'auditorium del convento, sede principale dell'ordine, dove venerdì hanno preso il via le celebrazioni del 110° anniversario della morte della Beata, nata a Savona l'8 luglio del 1834 e morta a Castelspina il primo ottobre del 1900. Alle 12 verrà celebrata la santa messa solenne alla presenza delle massime autorità. Non ci sarà il cardinale di Genova Giovanni Canestri, un altro figlio illustre di Castelspina, a cui l'amministrazione comunale dedica la sala del Consiglio. «Il cardinale si trova a Roma - dice il sindaco Giovanni Serrachieri - l'ho sentito venerdì sera, sta bene ma gli è stato sconsigliato il lungo viaggio, noi speravamo di ufficializzare l'intitolazione oggi, ma non mancheranno altre occasioni». Si è recato a Castelspina l'anno scorso in occasione della festa patronale dell'Assunta per benedire il restauro della chiesa parrocchiale, ricordando il fratello Carlo Canestri, già canonico della cattedrale di Alessandria. «Il cardinale è rimasto legato al paese e avrebbe di certo apprezzato anche la mostra delle foto, rivedendosi bambino all'asilo di Suor Chiara». Dopo la celebrazione il buffet e alle 15 la premiazione del concorso fotografico, che ripercorrere attraverso le immagini la storia della Beata e dell'Istituto. Caterina Ricci apparteneva a una nobile famiglia di Savona. A tredici anni, quando morì sua madre, dovette lasciare la scuola per occuparsi dei quattro fratelli, nel 1861 entrò nelle Terziarie Francescane di Nostra Signora del Monte di Genova, attratta dalla radicale povertà di San Francesco, nel 1863 prese il nome di Chiara, in ricordo della mamma. Si distinse subito come educatrice al Conservatorio del Monte, poi fu mandata a Rivalta Bormida ad occuparsi della scuola sotto le direttive di Padre Innocenzo Gamalero di Castelspina, che mise a disposizione un terreno di sua proprietà, dove nel 1884 fu costruita la nuova casa religiosa, sede del nuovo Ordine. Presso la cappella dell'istituto nel 1923 furono traslati i resti della madre, venerata in vari paesi del mondo con missioni per la scolarizzazione dei giovani, l'assistenza sanitaria e la catechesi. Il processo di beatificazione si è concluso nel 2003. Oggi Castelspina, un paradiso di tranquillità tra Orba e Bormida per 430 anime senza scuola, una Beata e un cardinale, ringrazia e prega per l'ampliamento del convento, che le giovani suore e la popolazione vorrebbero realizzare per rendere più fruibile la struttura ai fedeli.(Il Secolo XIX)

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