Le visite dei pontefici
Ha solo tre anni, ma legge giornali e quotidiani e li preferisce ai giocattoli. Ettore, questo è il nome del bambino, in realtà ha cominciato a leggere già verso i due anni. «Non a sillabare, ma proprio a leggere come un adulto, tutto in un fiato e ben scandito», come dicono i genitori, la mamma Daniela di 36 anni, casalinga, e il papà Francesco Grillo di 44, che lavora nel campo dell'arte e che sino a qualche tempo fa aveva una galleria a San Gimignano. «Ettore ha una passione per la carta stampata - dice la madre Daniela - e quando andiamo al bar legge i quotidiani mentre all'edicola gli compriamo riviste come Panorama, Oggi o la guida tv. I giornalini per bambini non gli piacciono più di tanto, anche se a volte lo troviamo a leggere una fiaba per conto suo a voce alta».
Ormai a Perignano, dove vive con la famiglia, forse non si stupiscono più di tanto, ma Ettore, capelli ricciuti e occhi castani, è certo un bambino con un dono particolare. Il primo a riconoscerlo è il suo pediatra, il dottor Amerigo Celandroni che è primario alla clinica di pediatria e neonatologia dell'ospedale Lotti di Pontedera. «Ho cominciato a esercitare nel 1975 - racconta Antonio Celandroni - prima alla clinica ospedaliera a Pisa e negli ultimi anni a Pontedera e devo dire che è la prima volta che incontro un bambino così». E di bambini il dottor Celandroni ne ha sicuramente visti moltissimi, basti pensare che la sola clinica a Pontedera ha 20.000 accessi l'anno. Antonio Celandroni ha scoperto il «genio» di Ettore per caso: durante una normale visita il bimbo si è avvicinato al suo tavolo e ha cominciato a leggere i nomi sulle scatole delle medicine.
«Ho chiamato tutti i dottori e le infermiere - continua Celandroni - perché è davvero incredibile che un bimbo di quella età abbia una tale capacità di sintesi, che riesca ad associare i suoni ai segni. Di solito tutto ciò avviene molto più tardi, in età scolare, e il processo è comunque graduale. Qui nessuno gli ha insegnato nulla eppure lui legge fluidamente». In effetti Ettore ha uno spiccato interesse anche per le medicine: uno dei suoi giochi preferiti è di rispondere a domande del tipo «mi fa male la testa, che cosa posso prendere?» e lui ti dice il nome del farmaco che effettivamente serve per quel malanno. Ma le domande a cui risponde correttamente sono moltissime. Ettore sa il nome di molti capi di stato stranieri, mogli comprese, di tutti i ministri italiani e dei presidenti di Camera e Senato. Il merito è un po' forse dei giornali che legge, ma certo anche della sua memoria. «Nostro figlio - sorride il padre Francesco - ha molto senso dell'orientamento, si ricorda ad esempio delle strade e dei luoghi in cui è già stato, sembra non sfuggirgli nulla. Il prossimo anno - aggiunge pensieroso - lo manderemo all'asilo, abbiamo parlato con le maestre, ma ancora non sanno del suo talento particolare».
(Corriere)
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