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Attualità/Un sms per salvare la bella Italia

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



E lo chiamano amore. Ma quel sentimento che la maggior parte degli italiani dichiara di provare per il proprio Paese sembra fatto, sovente, solo di parole. A dimostrazione di quanto sia vero che ci sono amori che uccidono, l'Italia è ammazzata un po' alla volta, giorno dopo giorno: il suolo viene «consumato» a ritmi così drammatici che, dal 1996 al 2006, si è dissipato un patrimonio di paesaggio grande quanto l'Umbria con un incremento di nuove costruzioni superiore di 10 volte a quello della popolazione. Un lassismo nella gestione del territorio che, secondo Ilaria Borletti Buitoni, presidente del Fondo per l'Ambiente italiano, nasce soprattutto «dalla carenza di controlli e dalla mancanza della certezza di condanna in caso di abusi»: 2 milioni di case-fantasma accertati nel 2010; nella sola provincia di Torino si contano 102 mila alloggi in più rispetto alle famiglie registrate all'anagrafe. E, sempre a proposito di erosione del paesaggio, la drammatica contabilità delle frane (470 mila dal 1950) e la terribile constatazione che sette Comuni italiani su 10 sono costruiti in un'area ad alto rischio idrogeologico. Le colpe? «Dello Stato, certo - commenta il Fai - che taglia sempre più i fondi al ministero per i Beni culturali - 174 milioni per il prossimo triennio soprattutto alle voci “tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici” - e che, in 25 anni, ha varato tre condoni edilizi (40 mila costruzioni fuori-legge realizzate solo grazie a quello del 2004), «sollecitando gli abusi attraverso queste sanatorie». Ma anche colpa di ciascuno di noi, innamorati a parole. Il Fondo per l'Ambiente lancia una campagna per invitare gli italiani a dimostrare quest'affetto in modo concreto: «Una chiamata alle armi - dice Ilaria Borletti Buitoni - per difendere l'Italia del nostro cuore». Da ieri al 31 ottobre si può sostenere attraverso un messaggio o una Telefonata da rete fissa la nuova iniziativa dell'associazione ambientalista destinata a salvare quattro angoli della Bellezza Italiana «particolarmente rappresentativi ed evocativi della nostra cultura e del nostro paesaggio: dalle coste intatte della Sardegna ai centri storici caratteristici del Centro, dal paesaggio agrario alla grande tradizione letteraria». Interventi che riguarderanno la Punta Don Diego a Palau, dov'è inserita una struttura militare il cui primo nucleo risale al 1767; la Torre Campatelli a San Giminiano, una delle 13 rimaste in questa località toscana; la Baia di Ieranto a Massa Lubrense sulla costiera Amalfitana, ricordata da Plinio come «un tempo sede delle sirene» e Villa Fogazzaro a Oria (Como) dove lo scrittore ha ambientato «Piccolo mondo antico». Per ridare splendore a questi luoghi dalla bellezza offuscata e metterli a disposizione del pubblico occorrono non meno di 2 milioni di euro: una sfida imponente che segue quella lanciata lo scorso anno per il recupero del Bosco di San Francesco ad Assisi. E, soprattutto, quella, ormai vinta, che ha riportato allo splendore d'un tempo - grazie a una raccolta di fondi per 700 mila euro alla quale hanno contribuito, privati, aziende, progettisti - la Fontana delle 99 Cannelle, simbolo dell'Aquila: è stato il primo cantiere aperto nel centro storico devastato dal terremoto e, a novembre, sarà il primo monumento ad essere restituito ai cittadini. LE DONAZIONI Fino al 31 ottobre, bastano 2 euro «Difendi l'Italia del tuo cuore»: è l'iniziativa del Fai che da ieri fino al 31 ottobre si appella agli italiani. Si può inviare un sms del valore di 2 euro al 45504 o chiamare da rete fissa Telecom per donare 5 o 10 euro. «Così - spiegano gli organizzatori - si partecipa a una grande iniziativa per la difesa del patrimonio del nostro Paese, un patrimonio che appartiene a tutti». (Lastampa.it)

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