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Arte/«L'Affresco di Fognano». Miracolo di San Francesco

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



Inaugurata alle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano - presenti il critico Luigi Cavallo e Maria Pia Mannini -, la mostra su «L'affresco di Fognano». Un'occasione, forse unica, per riconsiderare il vitale rapporto che Ardengo Soffici ebbe con la «cultura» dell'area pratese, e riscoprirlo anche in un'opera poco nota, come l'affresco in oggetto, di cui la mostra presenta i bozzetti e gli acquarelli preparatori. Il «Miracolo di San Francesco», così è intitolata l'opera, è l'unico lavoro su commissione eseguito da Soffici. Nel 1930, o forse nell'anno successivo, il Podestà di Montale, Marco Ammirandoli, per celebrare l'arrivo dell'acquedotto nella località di Fognano, diede incarico al Maestro di decorare la nicchia con la vasca e le cannelle dell'acqua, fatta a forma di tabernacolo.

Soffici pensò che miglior tema da svolgere non vi fosse, per ben celebrare l'evento, se non quello del «miracolo di San Francesco«, già svolto da Giotto, in Assisi. L'episodio cui è legato il miracolo di San Francesco, e dell'acqua, è narrato nella «Legenda maior» di San Bonaventura. In groppa all'asino di un contadino, salendo i due su per un monte, alla protesta dell'uomo di avere gran sete, il Santo fece sgorgare all'istante acqua da una pietra. Soffici, si servì del muratore Torquato Cecchi per la preparazione delle pareti da affrescare e di due valenti artisti pratesi, Quinto Martini e Leonetto Tintori. È a Tintori, divenuto celebre anche come restauratore, che si deve tra l'altro il recupero della «Madonna del Tabernacolo», di Filippino, che era andato praticamente distrutto in un bombardamento. Soffici eseguì l'affresco tra il 1933 e il 1934.
(fonte Il Giornale della Toscana)

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