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I prodigi di San Francesco a Natale

Gelsomino Del Guercio Pixabay
Pubblicato il 12-12-2021

Dal fieno guaritore alle epidemie sanate

I miracoli di Natale per intercessione di San Francesco. Sono testimoniati ne “Il Trattato dei miracoli” scritto da Tommaso da Celano, e avvenuti in diverse regioni italiane. Ecco di cosa si tratta.

IL FIENO SOTTRATTO ALLA MANGIATOIA
Celebrando il Santo, il giorno della Natività del Signore, la memoria del presepio del bambino di Betlemme, e rievocando misticamente tutti i particolari dell'ambiente nel quale nacque il bambino Gesù, molti prodigi si manifestarono per intervento divino. Fra questi vi è quello del fieno sottratto a quella mangiatoia, che divenne rimedio alle infermità di molti e che fu utile particolarmente alle partorienti in difficoltà e a tutti gli animali contagiati da epidemie.

LA PESTILENZA A RIETI
Nella provincia di Rieti era scoppiata una pestilenza molto grave che contagiava i bovini, tanto che solo qualche bue poteva sopravvivere. A un uomo timorato di Dio, di notte attraverso un sogno venne fatto sapere di recarsi con sollecitudine ad un eremo di frati per prendere l'acqua con cui si lavavano le mani e i piedi del beato Francesco, che allora là si trovava, per aspergere con essa tutti i bovini. Alla mattina levatosi quell'uomo, ben ansioso di ottenere il beneficio, venne al luogo indicato, e, all'insaputa del Santo, poté ottenere dagli altri frati quell'acqua, che poi asperse su tutti i bovini, come gli era stato comandato. Da quel momento cessò per grazia di Dio il pestilenziale contagio, né più riapparve in quella zona.

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IL PANE CHE SANAVA LE MALATTIE
In regioni diverse molte genti offrivano molto spesso a san Francesco con fervida devozione pane ed altri cibi perché li benedicesse.
Conservandosi questi per lungo tempo senza corrompersi, grazie all'intervento divino, se presi come cibo risanavano i corpi affetti da malattia. E stato anche provato infatti che per loro virtù furono allontanate violente tempeste di grandine e tuoni. Affermano alcuni di aver constatato che, per virtù del cordone che egli cingeva e delle pezzuole scucite dai suoi abiti, sono stati scacciati i morbi e fugate le febbri, recuperando così la tanto desiderata salute.

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