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È uno stile di vita. È la via amoris.

In questo mese dedicato a Francesco vorrei proporre due semplici suggestioni: se per la prima attingo alla Parola che la Chiesa ci indica per la sua festa; per l'altra mi rivolgo al testo approvato dal parlamento italiano.
La prima ci suggerisce una modalità esistenziale dell'essere cristiani. II testo del Siracide adopera alcuni verbi: riparare, fortificare, scavare. Il primo indica come sia importante porsi dinanzi al limite, dinanzi a colui che sbaglia, come uomini che tendono a riabilitare l'altro.
Ciò non avviene mettendo in atto operazioni di emergenza, ma comportandoci come persone che aiutano a fortificare la fragilità umana di colui che sbaglia. Si tratta di tenerlo per mano prima che cada di nuovo.
Ed infine colui che sa essere lungimirante riesce a prevede anche la capacità di “scavare un serbatoio”, vale a dire l'essere previdenti. Non vivere di scelte a breve scadenza ma assumere una progettualità. La forza per andare avanti sta anche nella capacità di essere profondi, di andare oltre le apparenze.
Tutto ciò con lo stile della premura. Infatti il libro del Siracide afferma “Premuroso di impedire la caduta del suo popolo”. È uno stile di vita. È la via amoris. Quella che ci permette di passare dalla philautia - amore per sé – al philautos - amore per il bello. Una strada, quella dell'amore per il bello, che ci fa essere uomini di pace, di fraternità e di dialogo, come ben ha sintetizzato il disegno di legge sulla data del 4 ottobre approvato dalla Camera dei deputati.
Essere uomini di pace significa rinunciare a quei piccoli o grandi egoismi personali, sociali, politici che ci mantengono in assetto di guerra. Essere uomini di fraternità potrebbe significare donare uno spazio maggiore all'altro per farlo esistere, permettendogli di esprimere le sue potenzialità. Ed infine essere uomini di dialogo, l'unico atteggiamento che ci fa ascoltare le ragioni dell'altro, per trovare punti di convergenza su nobili ed alti valori.
È forse quello che Francesco chiederebbe alla nostra classe politica dirigente. In fondo a ciascun uomo per vivere un 4 ottobre più pieno e più ricco.