fede

I segnali della santità e del martirio nel piccolo Kolbe

Antonio Tarallo Pixabay
Pubblicato il 14-08-2021

Il famoso sogno delle due corone: così avviene la chiamata 

Ci sono alcune volte che le chiamate alla santità sembrano davvero delle favole. Potrebbero iniziare con un canonico “C’era una volta...”. Così è stato per Massimiliano Kolbe. Massimiliano, nell’intera sua vita, ha sperimentato l’amore della Vergine Maria: possiamo parlare di una vera e propria predilezione della Madre di Gesù per questo giovane polacco che da bambino voleva fare il soldato e che, invece, si ritrovò ad adempiere ad altra missione. Divenne sì “soldato” - o meglio, “cavaliere” - ma di una guerra di pace: quella del Signore, quella fatta di Amore invece che di odio e distruzione.

La vocazione (che vuol dire “chiamata”, bisogna ricordarlo) mariana di Massimiliano nasce tutta da un sogno - dai toni “romantici” - che Raimondo - così si chiamava Kolbe, prima di prendere i voti - fa da bambino. Raimondo era nato in una famiglia povera: da Giulio Kolbe e Maria Dabrowska. Nasce l’8 gennaio del 1894 a Zdunska Wola, non lontano da Lodz, in Polonia. Date le ristrettezze economiche in cui versava la famiglia, non avrebbe potuto frequentare la scuola. Tuttavia, per caso, il farmacista del paese si rese conto - fin da subito - della vivace e arguta intelligenza del ragazzo, e si offrì di dargli lezioni private. Raimondo è un bambino vivace e sempre pronto a fare domande. Raimondo è un bambino che sogna molto. Sogna addirittura la luna. Negli anni fra il 1907 e il 1910, progettò un razzo per poterla raggiungere, addirittura.

E’ facile comprendere che Raimondo è un bambino speciale. E, a renderlo ancor più speciale, è proprio il famoso sogno in cui tutta la sua futura missione si svelò. Era piccolo Raimondo, molto piccolo, quando in una notte “misteriosa” (così si definirebbe in una favola) ebbe un sogno. Lei, Maria, la Signora - presentando a lui due corone, una rossa e una bianca - gli chiese: “Scegline una”. Raimondo, come fanno di solito i bambini, rifiuta la contrattazione. “Perché? Mi piacciono tutte e due”. “Va bene - fa la Signora - allora avrai tutte e due”. Il piccolo non lo sapeva, ma aveva appena scelto la verginità e il martirio. Di indole vivace e impulsiva, Raimondo mette a dura prova la pazienza di sua madre che un giorno gli grida: “Che ne sarà di te?”. Il rimprovero provocazione scuote Raimondo. Nasce così, in lui, una sorta di conversione. Diventa bravo ed ubbidiente. La mamma si accorge che scompare spesso dietro l'armadio: qui è celato un altarino dedicato a “Nostra Signora di Czestochowa”. Sarà quel luogo, per il piccolo Kolbe, il suo rifugio. Davanti all’immagine della Madonna Nera prega e piange. “Andiamo, Raimondo, perché piangi?”. Gli domanda la madre. E lui, con voce timida, risponderà: “Quando tu mi hai detto: Raimondo, che ne sarà di te? Ho provato un grosso dispiacere e sono andato a domandare alla Santa Vergine che bene avrei fatto ... La Santa Vergine è apparsa, tenendo due corone, una bianca e l'altra rossa. Mi ha guardato con amore e mi ha chiesto quale scegliessi; quella bianca significa che sarò sempre puro e quella rossa che morirò martire. E così, le ho risposto: Le scelgo tutte e due!”. Il sogno nascosto era stato svelato alla madre, la missione di Kolbe iniziava.

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