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Francesco, Miracoli e Transito: così Padova è pronta a festeggiare il 'suo' Sant'Antonio

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Il 13 giugno c'è grande attesa per la solennità del santo francescano

«Ricordiamo che Sant'Antonio stesso giunse in Italia come 'straniero', imbarcatosi in Africa e approdato in Sicilia dopo un naufragio». Così il messaggio del vescovo di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, per la festa di Sant'Antonio da Padova in programma il 13 giugno. Il santo francescano è comparabile dunque alla tragedia che ogni giorni stanno vivendo migliaia di migranti che sbarcano sulle coste italiane.



LE OMELIE SUL SANTO MIGRANTE

E probabilmente l'esempio citato da monsignor Mattiazzo sarà rilanciato anche nel corso dei festeggiamenti solenni in programma nella Basilica di Padova il 13 giugno, quando per tutto il corso della giornata i frati conventuali officeranno numerose sante messe per accogliere le migliaia di fedeli attesi. Intanto in queste ore proseguono i riti di avvicinamento alla solennità.



LA "FUSIONE" CON FRANCESCO

Durante il “Giugno antoniano”, che coincide con la "tredicina" (i tredici giorni prima della festa del 13) si celebra l’affratellamento tra la figura di Antonio, il santo dei prodigi e quella di Francesco, santo, che rivoluziona la Chiesa verso l’amore per l’umanità e il creato.



LA NOTTE DEI MIRACOLI

Quella dell' 11 giugno è probabilmente la notte più suggestiva, detta "notte dei miracoli": la basilica viene illuminata e le grandi porte spalancate: i frati studenti dell’Istituto Teologico e i laici della gioventù francescana, si organizzano per l'evangelizzazione notturna con momenti di preghiera e di riflessione. Una prima tappa alla tomba di Antonio, con il canto delle Laudi; è previsto anche un convivio socializzante.



IL TRANSITO DI ANTONIO

Venerdì 12, vigilia della festa, si celebra il transito, con il corteo storico in costume dal romitaggio del noce di Camposampiero al monastero dell’Arcella, che raggiunge il Santo, stremato dalla malaria contratta nel viaggio dalla Sicilia a Forlì. La fine di Antonio, che si spegne in giovane età, è annunciata alla città dai bambini, è una torma al galoppo, è una corsa forsennata a piedi nudi verso il centro, gridando: «È morto il padre santo».

 

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