fede

Conclave, Roma a messa con i papabili

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Le ultime parole al mondo prima della clausura, il messaggio finale prima del silenzio che da domani li avvolgerà . Nella domenica del ritorno alle loro chiese i cardinali affidano ai fedeli preghiere e speranze, una sorta di testamento spirituale pre-conclave. Per uno di loro non ci saranno altre messe con questi stessi colori, la prossima sarà con la talare bianca del Papa.

E chissà su quale altare, tra i tanti di Roma, è salito ieri colui che prenderà il posto di Benedetto XVI. I porporati celebrano nelle chiese di cui sono titolari. Qualcuno si lascia andare a previsioni. «In pochi giorni avremo il nuovo Santo padre», è fiducioso il cardinale austriaco Christoph Schnborn che parla nella parrocchia di Gesù Divin Lavoratore, zona Marconi. «Ho trovato negli incontri tra cardinali uno spirito di fraternità raramente vissuto».

La stessa fiducia dell'arcivescovo di New York Timothy Dolan che incontra i fedeli della chiesa di Nostra Signore di Guadalupe, a Monte Mario, «conclave breve? Speriamo». Vorrebbe portar via tra i doni offerti un pacchetto di caramelle, «mi hanno detto che lì il cibo è così così», scherza. Tra le messe dei papabili, c'è quella di Scola, Scherer, Ouelet, O'Malley, Erdo, Wuerl. I cardinali tornano nelle loro chiese, non c'è porporato che non l'abbia: il Papa ogni volta che «crea» un nuovo cardinale gli assegna il titolo di una chiesa romana inserendolo così nell'ordine dei «diaconi».

Trascorsi dieci anni, quel cardinale può optare per l'ordine dei «presbiteri». Sua eminenza può indicare una titolarità gradita: la richiesta viene accolta o respinta a seconda delle chiese disponibili. Il Messaggero

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