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Era di fraternità

Gianni Cardinale - Avvenire Ansa/Crocchioni
Pubblicato il 06-09-2020

Annunciata l'enciclica del papa 'Fratelli tutti', al centro della Lettera l'amicizia sociale nel mondo segnato dal virus

Papa Francesco si recherà in forma privata ad Assisi il prossimo 3 ottobre per firmare la sua nuova enciclica che avrà come titolo "Fratelli tutti" e sottotitolo "Sulla fraternità e l’amicizia sociale". Lo ha annunciato ufficialmente la Sala Stampa della Santa Sede con una dichiarazione del direttore Matteo Bruni, pubblicata sul Bollettino quotidiano.

Il Papa, spiega la nota citando come fonte la Prefettura della Casa Pontificia (l’organismo vaticano che organizza tra l’altro anche i viaggi papali in Italia), arriverà alle 15 al Sacro Convento dove celebrerà la Messa presso la tomba di san Francesco e al termine firmerà l’enciclica. «A motivo della situazione sanitaria – specifica Bruni – è desiderio del Santo Padre che la visita si svolga in forma privata, senza alcuna partecipazione dei fedeli». Appena terminata la celebrazione, il Pontefice farà rientro in Vaticano.

La notizia era stata anticipata alcune ore prima da padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento. Con il custode, padre Mauro Gambetti, che a caldo ha subito dichiarato: «È con grande gioia e nella preghiera che accogliamo e attendiamo la visita privata di papa Francesco. Una tappa che evidenzierà l’importanza e la necessità della fraternità».

Che fosse imminente la pubblicazione di una nuova enciclica era già nell’aria da alcune settimane. Lo scorso 26 agosto il vescovo di Rieti, Domenico Pompili, aveva anticipato che «a breve» il Papa ne avrebbe emanato una «sul tema della fratellanza umana». Nel rilanciare questa affermazione sul sito ilcattolico.it padre Pietro Messa scriveva che «certamente tale documento pontificio riprenderà il documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune firmato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi da papa Francesco e Ahmad Al-Tayyeb, il grande imam di Al-Azhar». Fratelli tutti sarà la terza enciclica del pontificato dopo la Lumen fidei del 29 giugno 2013 e la Laudato si’ del 24 maggio 2015.

VaticanNews spiega che la nuova enciclica trae spunto per il titolo da una frase che si trova nel primo paragrafo del sesto capitolo delle Ammonizioni scritte da san Francesco: «Guardiamo, fratelli tutti (in latino Omnes fratres, ndr), il buon pastore che per salvare le sue pecore sostenne la passione della croce». Come ricordava Alessandro Gisotti in un editoriale pubblicato a luglio sull’Osservatore Romano «sull’asse della fratellanza ruota tutto il pontificato di Francesco». «“Fratelli” – scriveva il vicedirettore editoriale del Dicastero vaticano per la comunicazione – è proprio la prima parola che ha rivolto al mondo da Papa, la sera del 13 marzo del 2013». Così «la dimensione della fratellanza è, se così si può dire, nel dna di questo Pontefice che ha scelto il nome del Poverello d’Assisi, un uomo che per sé ha voluto come unico titolo quello di “frate”, frater, fratello appunto». «Fraterno» è poi «anche il modo in cui definisce il suo rapporto con il Papa emerito Benedetto XVI». «Dopo la firma del Documento sulla fratellanza umana, – osservava Gisotti – tale cifra del Pontificato appare certamente più marcata ed evidente a tutti». «Eppure, – aggiungeva – ripercorrendo all’indietro i primi sette anni di Pontificato di Francesco, si ritrovano diverse pietre miliari sul cammino che ha condotto alla firma, assieme al grande imam di AlAzhar, dello storico documento ad Abu Dhabi, il 4 febbraio del 2019».

Un percorso che ora prosegue con la nuova enciclica anche alla luce della situazione sociale determinata dalla pandemia che ha sconvolto il mondo. Con quella del 3 ottobre saranno quattro le visite di papa Francesco alla città del Poverello, dopo le tappe del 4 ottobre 2013 e quella doppia del 2016, il 4 agosto e il 20 settembre. Un ritorno che l’arcivescovo-vescovo di AssisiNocera Umbra-Gualdo Tadino, Domenico Sorrentino, attende con «commozione e gratitudine», come ha scritto in un comunicato. «Mentre il mondo soffre una pandemia che mette tanti popoli in difficoltà, e ci fa sentire fratelli nel dolore, non possiamo non sentire il bisogno di diventare soprattutto fratelli nell’amore», scrive monsignor Sorrentino, che parla della «fraternità cosmica» di san Francesco. «Questo gesto di papa Francesco – aggiunge il presule – ci dà nuovo coraggio e forza per “ripartire” nel nome della fraternità che tutti ci unisce».

Gianni Cardinale - Avvenire

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