esteri

Santo Sepolcro chiuso dopo 700 anni

Giordano Stabile Ansa - JIM HOLLANDER
Pubblicato il 06-04-2020

Funzioni sospese anche in Egitto, Libano e Giordania

Le porte sbarrate all'ingresso della chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Un'immagine che non si vedeva da settecento anni, al tempo della grande peste del Trecento. E che riassume la portata epocale dell' epidemia di coronavirus. Il mondo si è fermato, l'economia rischia di crollare, e anche riti millenari rimangono in sospeso, nel vuoto delle città messe in quarantena. La Settimana Santa si è aperta senza processioni, con Papa Francesco da solo in mezzo a San Pietro a celebrare dal domenica delle Palme. La stessa scena si è ripetuta con il patriarca cattolico nella Città Santa, priva delle migliaia di pellegrini che di solito l'affollano in questi giorni. Il governo israeliano ha autorizzato le celebrazioni, ma con una presenza minima di sacerdoti e religiosi, per evitare un' esplosione di contagi. E le misure restrittive riguardano tutti i Paesi mediorientali con una forte presenza di cristiani, dal Libano all' Egitto. Misure dolorose, che mettono tristezza, ma necessarie per salvare vite umane.

Nella città delle tre religioni abramitiche la Pasqua si prolunga in tempi diversi, in base al calendario gregoriano cattolico e giuliano ortodosso, mentre la Pesach ebraica comincerà dopo il tramonto di mercoledì prossimo per concludersi il 16 aprile. La domenica delle Palme sarà celebrata il 12 aprile dagli ortodossi, la Pasqua cattolica lo stesso giorno, e il 19 aprile per gli ortodossi. Tutte le confessioni hanno concordato di ridurre al massimo la presenza di fedeli. Persino una delle cerimonie più suggestive a Gerusalemme, quella del Fuoco sacro, che si svolge nella notte fra la Vigilia e Pasqua, sarà quasi senza testimoni.

L'accensione della lampada all'interno dell'Edicola, il luogo che custodisce la tomba di Gesù, è il culmine di una settimana di riti ortodossi. Migliaia di pellegrini dall' Europa orientale e dal Medio Oriente arrivano ogni anno per assistere, accalcati nella chiesa del Santo Sepolcro. La tradizione vuole che sia un angelo a scendere nell' edicola per riaccendere la fiamma spenta poco prima della cerimonia. Spetta poi al patriarca greco ortodosso Theofilo III raccogliere il fuoco e distribuirlo ai rappresentanti delle altre chiese.

Quest'anno saranno ammesse soltanto una quindicina di persone. Dopo la cerimonia trasporteranno il Fuoco sacro, scortati dalla polizia israeliana, da Gerusalemme all'aeroporto di Tel Aviv, dove sarà distribuito alle delegazioni di ciascuna chiesa, senza che nessuno debba scendere dagli aerei, per evitare la quarantena obbligatoria per chiunque sbarchi in questi giorni in Israele.

Stesso tono minore in Egitto, altro Paese dei cristiani d'Oriente, assieme a Territori palestinesi, Giordania, Siria, Libano, Iraq. La Chiesa copto-ortodossa ha deciso di sospendere le preghiere e funzioni e ha ordinato la chiusura delle parrocchie. La decisione di Papa Tawadros II, patriarca della chiesa copto-ortodossa d' Alessandria, è stata presa in accordo anche con il governo egiziano che sta imponendo restrizioni sempre più rigide. Una decisione «storica e senza precedenti», ma imposta dell' emergenza. Le stessa che ha spinto il Libano a vietare le processioni per la Domenica delle Palme, seguitissime e chiamate con l' espressione francese «Les Rameaux».

I maroniti cattolici sono la confessione più importante nel Paese dei Cedri e si sono adeguati alle indicazioni del governo e della chiesa. Il premier Hassan Diab ha deciso che le «confinement», cioè il restare a casa, durerà almeno fino al 16 aprile ma è probabile che venga esteso a fin dopo la Pasqua ortodossa, il 19 aprile.

Messe e funzioni liturgiche sono sospese nelle chiese di tutte le confessioni cristiane, undici in Libano. E misure simili sono state prese in Giordania, dove vige un coprifuoco totale, in Siria e Iraq. (La Stampa)

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA