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Europee, Vescovi UE: senza parole Papa risultato sarebbe peggio

Redazione Ansa - GIUSEPPE LAMI
Pubblicato il 27-05-2019

La Chiesa in Europa non è in una situazione bellissima, la maggioranza dei giovani non è con noi

"Bisognerebbe fare un'analisi molto dettagliata sui risultati delle elezioni, ma io penso che senza questi appelli del Santo Padre e anche di tanti vescovi, anche con quello che si vive in tante parrocchie, in tante comunità in Europa, il risultato sarebbe peggio", ha risposto mons. Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità Europea (Comece), durante la conferenza stampa di presentazione del Messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

"Perché una cosa è chiara - ha proseguito -: noi non facciamo politica e non abbiamo un messaggio opportunista, che piace, ma come vescovi dobbiamo proclamare il Vangelo di Cristo. E in questo Vangelo, l'accoglienza degli altri, dei poveri, dei migranti, dei marginalizzati è una parte centrale. Io non posso predicare un altro Vangelo di quello di Cristo".

"Ma se guardiamo i risultati - ha poi puntualizzato mons. Hollerich rispetto alla prevalenza delle formazioni anti-immigrati in Paesi coma la Polonia, l'Ungheria, l'Italia o la Francia - vedo anche che in altri Paesi i partiti populisti hanno perso, soprattutto anche in Paesi dove hanno avuto una responsabilità. Dunque la gente ha visto che una cosa sono le parole, un'altra cosa è la realtà".

"La Chiesa in Europa non è in una situazione bellissima - ha quindi aggiunto - perché la maggioranza dei giovani non è con noi. Abbiamo un certo rinnovamento della Chiesa con nuovi movimenti, una spiritualità profonda e bellissima. Anche nella mia diocesi faccio tutto per questi nuovi movimenti. Ma penso che per dare veramente frutto bisognerebbe congiungere la spiritualità del cuore con una spiritualità della realtà del mondo: e con queste due cose insieme penso che c'è una grande possibilità per la Chiesa anche in Europa".

"Noi non siamo più la maggioranza in Europa, come cristiani cattolici, non cattolici culturali, ma veramente quelli che vogliono credere nel Vangelo, che vogliono viverlo: ma abbiamo un messaggio da tanti secoli, un grande messaggio. Dunque io sono realista, ma sono sempre ottimista anche per questo", ha concluso il presidente dei vescovi dell'Unione Europea. (ANSA).

Presidente Vescovi Ue a Salvini: "Rosario per preghiere non per voti",

“A chi si appropria dei simboli religiosi in politica, ricordo che il crocifisso e il rosario servono per pregare, non per votare o per prendere consensi alle elezioni o per esibirli dopo una vittoria elettorale”. Così dice monsignor Jean Claude Hollerich arcivescovo di Lussemburgo e presidente del Comece, la Commissione delle Conferenze Episcopali della Ue e dunque dei vescovi europei, intervistato dall’AdnKronos.

L’alto prelato attacca Matteo Salvini, il quale, in nottata, nella conferenza del dopo voto per il rinnovo del Parlamento Europeo è tornato a esibire e baciare il crocifisso tenuto in pugno con il rosario, come già in precedenza durante alcuni comizi in campagna elettorale, sollevando già allora aspre critiche e reprimende sia in ambito Cei che persino in Vaticano, con l’intervento diretto del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.

“Agli uomini politici che si mostrano in pubblico con il rosario in mano, vorrei chiedere se sanno che questo simbolo si può utilizzare soltanto per la preghiera; e quando si prega con fede, con il rosario in mano, è sicuro che il cuore cambia la nostra mente – sottolinea monsignor Hollerich - Mi piacerebbe immaginare un incontro di questi politici con la Madonna, con questa ragazza di Nazareth che ha tanto sofferto, che è stata costretta a lasciare il proprio paese e ha visto morire in croce suo Figlio: non credo che andrebbero d’accordo, sicuramente non si troverebbero d’accordo su tutto…”.  (Adnkronos)

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