esteri

Beirut, portatori di handicap in piazza per protestare contro il taglio dei finanziamenti

Redazione NenaNews - Alia Haju/Reuters
Pubblicato il 23-05-2019

Oggi in diverse città del Paese sono in programma manifestazioni

Beirut (AsiaNews) - Oggi in Libano un centinaio di associazione del terzo settore specializzate nella cura delle persone portatrici di handicap, scendono in piazza in diversi centri - fra gli altri Jounieh, Beirut, Tripoli, Zalhé, Nabatiyé - per protestare contro il taglio delle risorse. Il governo ha infatti previsto di stanziare solo l’1% del budget per gli Affari sociali; una cifra che attivisti ed esperti giudicano del tutto insufficiente per rispondere a bisogni sempre più crescenti. Riuniti nella Federazione nazionale per gli Affari delle persone con handicap, gli istituti riempiranno le piazze nella tarda mattinata, fra le 10.30 e le 12.30. Dopo i funzionari pubblici ed ex militari che hanno manifestato nei giorni scorsi contro la politica di austerità voluta dall’esecutivo, oggi è la volta degli operatori sociali che vogliono “attirare l’attenzione” del pubblico su una situazione che definiscono “disastrosa”.

L’obiettivo della protesta è di regolarizzare una situazione che sta diventando insostenibile: gli istituti, sovvenzionati dal ministero per gli Affari sociali, hanno ricevuto una minima parte dei fondi del 2018 e non hanno ancora visto rinnovare il contratto annuale per il 2019. La situazione è di estrema precarietà e tocca la vita di diverse migliaia di famiglie abbandonate a se stesse, oltre alla perdita di centinaia di posti di lavoro.

Sesobel, associazione che opera a Jeïta, assicura la scolarizzazione di circa 200 bambini affetti da sindrome di Down. In una nota i suoi vertici affermano che “diversi istituti hanno chiuso i battenti e altri hanno ridotto il personale specializzato, altri ancora hanno dimezzato i salari e pagano a intermittenza”.

La cura di ogni bambino affetto da disabilità richieste una spesa annua che varia dai 4mila agli 8mila dollari. Per autofinanziarsi, spiega suor Patrizia, ogni istituto organizza “eventi” e “brunch” finalizzati alla raccolta fondi. E sono alla continua ricerca di sponsor e finanziatori per poter sopravvivere. Ma tutto questo non basta ed è necessario l’intervento dello Stato. “Sono espedienti” sottolinea la religiosa. “È mendicare” aggiunge Nabila Farès, direttrice e co-fondatrice dell’associazione Acsauvel.

Gli esperti del terzo settore concordano nell’affermare che l’autofinanziamento pone dei grossi limiti di sopravvivenza nel lungo periodo. In gioco, aggiungono, vi è la stabilità sociale del Libano.

AsiaNews.it - Fady Noun

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA