cronaca

Operaio protesta per cento euro, padre e figlio lo accoltellano

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

ENNA - Sono stati arrestati padre e figlio con l'accusa di aver ucciso l'imbianchino Calogero Abati, 29 anni, accoltellato ieri a Piazza Armerina al culmine di una discussione per il pagamento di un lavoro edile da 100 euro. Guglielmo Puglisi, 52 anni, e il figlio Vincenzo, 20 anni, gestori di un bar erano stati fermati subito dopo il delitto. Il padre ha dichiarato di avere accoltellato Abati, ma le testimonianze raccolte dalla mobile di Enna e la visione delle riprese di una telecamera di sorveglianza,non hanno lasciatop scampo al figlio. Sembra infatti che sia stato proprio quest'ultimo a sferrare due fendenti mortali che hanno raggiunto l'operaio al cuore e polmone. Anche il cognato di Vincenzo Puglisi, che lavora nel bar di famiglia, è stato interrogato a lungo. Il giovane è stato scagionato ed è emerso che ha tentato disperatamente di fermare suocero e cognato, senza riuscirvi.

Abati nella tarda mattinata era andato insieme alla moglie da Puglisi a riscuotere 100 euro per un lavoro edile realizzato per Guglielmo Puglisi. Soldi che quest'ultimo non voleva rendergli perché riteneva il lavoro incompleto. Poco più tardi Abati era ritornato da solo al bar ed aveva discusso con lui. Non avendo intascato la somma dovuta, l'imbianchino era ritornato una terza volta nel pomeriggio. Ed è a quel punto che è scoppiata la lite. Sembra che sia stato Abati ad estrarre un coltello e colpire Vincenzo Puglisi ferendolo a una spalla. A questo punto Guglielmo Puglisi, vedendo il figlio ferito ha preso due coltelli e ha inseguito Abati, raggiunto poco dopo da Vincenzo che, secondo gli inquirenti, e malgrado il tentativo del padre di accollarsi la responsabilità del delitto, avrebbe sferrato i due fendenti.

Calogero Abati è morto praticamente sul colpo. E' stata una telefonata alla Polizia a dare l'allarme e quando sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Piazza Armerina il giovane era già morto. Momenti di tensione davanti all'ospedale Chiello di Piazza Armerina dove in pochi minuti sono giunti oltre una trentina di familiari e amici della vittima che chiedevano notizie sulle sue condizioni di salute, insistendo per vedere il giovane. Al termine degli interrogatori Guglielmo e Vincenzo Puglisi sono stati rinchiusi nel carcere di Enna. Previste misure di sorveglianza particolari per i due indagati, considerato che Riccardo Abati, padre della vittima e lo zio Massimiliano Abati, sono detenuti nello stesso carcere. Riccardo Abati è stato coinvolto in tre inchieste antimafia della Dda nissena sul racket delle estorsioni e su un giro di rapine effettuate per finanziare il clan che operava tra Piazza Armerina e Aidone. la repubblica

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