cronaca

Caporalato, gli immigrati occupano la basilica di San Nicola a Bari

Redazione Web
Pubblicato il 16-07-2019

I braccianti di Foggia, guidati da Aboubakar Soumahoro, chiedono un confronto con l'arcivescovo Cacucci

Un sit-in nella basilica di San Nicola, nel cuore Bari, con un gruppo di braccianti di Foggia e Borgo Mezzanone, per protestare contro lo sfruttamento degli immigrati. È accaduto martedì 16 luglio, intorno alle 11.30. L'annuncio, con un video sulla sua pagina Facebook, arriva da Aboubakar Soumahoro, il 39enne italo-ivoriano dirigente dell'Usb, l'Unione sindacale di base.

"In Italia ci sono ancora le leggi sul lavoro?", recita uno dei cartelli esibiti dai migranti, tutti di origine africana, che sono accompagnati dai rappresentanti dell'Usb. I lavoratori hanno chiesto di incontrare l'arcivescovo, monsignor Francesco Cacucci, per chiedere alla chiesa di fare da tramite con le istituzioni, affinché la questione dei braccianti, che lavorano nelle campagne pugliesi sotto i caporali, sia affrontata in maniera più incisiva.

"Siamo entrati nella basilica di San Nicola con un gruppo di braccianti sfruttati e costretti a vivere in condizioni disumane nelle campagne di Foggia e Borgo Mezzanone con paga da fame", dice il sindacalista. Quindi l'appello all'arcivescovo del capoluogo pugliese, monsignor Francesco Cacucci, in cui Soumahoro cita il pontefice, con il dito puntato su governo gialloverde e Regione Puglia.

"Papa Francesco dice che il lavoro conferisce dignità all'uomo, però - annota il sindacalista - quello dei braccianti è un lavoro privo di dignità e diritti. Chiediamo un confronto con l'arcivescovo, perché la Regione e il governo latitano in totale indifferenza". Il messaggio si chiude con un hashtag. Parafrasando lo slogan della campagna della Lega di Matteo Salvini, Soumahoro avverte: #primaglisfruttati. (CHIARA SPAGNOLO e CENZIO DI ZANNI - Repubblica Bari)

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