cronaca

Botte al disabile, nessuno lo aiuta. Il video choc finisce su Facebook

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Luca è un disabile di Olbia: ha 37 anni, vive con il padre e il fratello e solo raramente esce di casa. Da quando è nato fa i conti con una serie di disturbi cognitivi. Chi lo conosce lo sa benissimo e quelli che lo hanno riempito di botte da qualche tempo gli facevano credere di essere suoi amici. Sabato scorso sono andati tutti insieme in discoteca, nella zona di San Teodoro, a meno di 30 chilometri dal capoluogo gallurese. Gli hanno raccontato che avrebbe trascorso una serata spassosa e invece si è ritrovato in un terribile incubo. Dopo un giro per locali è scattato un pestaggio che a Luca ha provocato lesioni gravi in diverse parti del corpo. Ha persino rischiato di finire in coma, anche perché dopo le botte nessuno l’ha soccorso. I buttafuori della discoteca l’hanno notato steso nel parcheggio, tra le sterpaglie, solo al momento della chiusura e hanno chiamato un’ambulanza. «Noi non sapevamo che fosse andato in discoteca, è uscito di casa di nascosto, nel cuore della notte, mentre nostro padre dormiva – racconta il fratello Manuel – Quando è tornato a casa con lividi e ferite ci ha raccontato che aveva avuto un incidente in moto. Ci ha detto che la moto dell’amico era finita fuori strada. Alcuni giorni dopo qualcuno ha segnalato questo video alla polizia e così abbiamo scoperto che Luca era finito tra le mani di una banda di aguzzini».  

In meno di una settimana, il video ha fatto il giro dei social network e per fortuna qualcuno ha presentato una denuncia. Così è stata aperta l’inchiesta. L’autore del pestaggio potrà essere individuato facilmente, anche perché il video si sofferma su molti particolari. E registra perfettamente anche l’audio: «Io ti ammazzo, capito? Ti ammazzo con una mano». L’inchiesta della polizia, però, ha come obiettivo quello di individuare chi ha registrato (e divulgato) questa sequenza terribile di violenza e le persone che osservano il pestaggio come se niente fosse. Tra loro c’è anche una donna, che però si limita a dire «adesso basta». Nessuno difende Luca, anzi qualcuno addirittura se la ride. «Noi in realtà non abbiamo capito perché lo abbiano massacrato e perché si siano divertiti a riprendere tutto – si sfoga il fratello – Forse erano convinti che Luca conoscesse qualcuno che li avrebbe fatti entrare gratis in un locale e quando si sono trovati le porte chiuse hanno reagito in questo modo. Spero che questo video ora serva a scuotere le coscienze. L’autore del pestaggio ha commesso un gesto gravissimo, ma chi ha visto tutto e non ha fatto nulla per aiutare mio fratello ha una colpa ancora più grave».  (La Stampa)

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