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TUCUM. L’App che unisce tecnologia e Vangelo

Giandonato Salvia Tucum
Pubblicato il 21-04-2022

Un'economia sospesa che parla il linguaggio della fraternità

Se ho imparato una cosa dalla vita è che Dio non fa mai nulla per “caso”, perché Lui prepara con amorevole cura la nostra strada. Ed anche quando noi tentenniamo un po’, sbagliamo oppure prendiamo altre vie, Lui fa in modo che tutto si trasformi in grazia! Quando avevo 8 anni ho visto partire mio padre per la Tanzania. A 17 anni sono partito anch’io con lui, in Guinea-Bissau, uno dei Paesi più “impoveriti” del mondo e dal quell’anno non ho più smesso di visitare le missioni: dall’Africa al Sud America.

ho conosciuto la prima povertà, quella più facile da riconoscere, legata alla denutrizione, alle malattie e alla corruzione. Nel 2017 ho conseguito la laurea magistrale in “Economia degli intermediari e dei mercati finanziari”.

Alcuni mesi prima della conclusione dei miei studi, venni a conoscere l’antica tradizione del caffè sospeso, nata a Napoli ed oggi diffusa in molti altri luoghi. Fu l’ispirazione giusta per cercare di dare una personalissima risposta ai problemi causati dalle “ingiustizie sociali” che negli anni avevo incontrato lungo i miei viaggi.

Offrire un caffè è uno dei gesti che viene maggiormente utilizzato come segno di gentilezza e condivisione. È un modo semplice per prendersi cura di un’altra persona. Quando il destinatario della propria offerta non si conosce, come accade per il “caffè sospeso”, questo gesto acquista un significato ancora più profondo.

Proprio in quest’ottica nasce l’economia sospesa, che prende spunto dalla tradizione partenopea e ne amplia l’orizzonte, trasferendo i principi del dono e della condivisione a tutti i beni e i servizi presenti sul mercato (maggiori info su www.tucum.it). Di fronte alle tante situazioni di povertà che abitano le nostre città, questa nuova visione economica prova ad essere una risposta per occuparsi in modo continuativo di chi vive in difficoltà.

Nell'economia sospesa ognuno può fare la propria parte utilizzando Tucum, un’applicazione per dispositivi mobili che mette in relazione cittadini, attività economiche, liberi professionisti ed enti del Terzo settore come associazioni, parrocchie e Caritas. Attraverso l'app è possibile donare in favore degli Enti associati al Progetto, sostenere le famiglie più bisognose da loro seguite e al contempo valorizzare le piccole attività commerciali di un territorio.

Gli Enti, infatti, assegnano alle famiglie beneficiarie, delle tessere a tecnologia NFC contenenti crediti utilizzabili presso qualsiasi attività iscritta sull'app Tucum: farmacie, negozi di abbigliamento, alimentari, liberi professionisti, ecc. Il beneficiario può così direttamente recarsi presso le attività commerciali e scegliere con maggiore discrezione e dignità i prodotti e i servizi di cui ha bisogno.

Allo stesso tempo le attività che aderiscono, vengono sostenute nel loro lavoro e possono partecipare più attivamente al Progetto applicando sconti e avendo la possibilità di seguire con maggiore attenzione gli stessi beneficiari durante i loro acquisti. Grazie alla tecnologia utilizzata, per contrastare eventuali abusi, il negoziante è in grado di verificare l'identità del beneficiario confrontando la foto registrata nel chip della tessera ad ogni utilizzo della stessa.

Le famiglie beneficiarie sono chiamate a loro volta a divenire sostegno per altre famiglie, versando un piccolo contributo mensile di 2,00 euro come segno di responsabilità e di partecipazione al progetto.

Tecnologia e Vangelo sono alla base dell'economia sospesa: un’economia che parla il linguaggio della fraternità. Che permette ai cittadini di aiutare e di lasciarsi aiutare in modo responsabile e dignitoso, creando dei veri e propri quartieri “sospesi”. Ne è un esempio il comune di Treia, in provincia di Macerata, dove nel dicembre 2020 il Progetto Tucum ha preso ufficialmente il via accompagnando circa 50 famiglie in questo percorso di sostegno. L’app è stata ideata insieme a mio fratello Pierluca (ingegnere) con il quale, nel 2018, abbiamo dato avvio all'impresa sociale "A.P.P. Acutis" avendo come punto di riferimento il giovane beato Carlo Acutis che dell'amore verso Dio, il servizio ai più poveri e il formidabile utilizzo dell'informatica, ha fatto il suo programma di vita.

Lo scorso novembre, ho ricevuto dal Presidente Sergio Mattarella - con emozione grandissima -, l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per contribuire ad un uso sociale delle nuove tecnologie».


Spendersi in prima persona mettendosi al servizio degli altri significa credere in un cambiamento volto a portare quanto di bello ognuno ha nel cuore, nel cuore di chi incontra. Qualche volta ci si riesce, altre invece capita di sentirsi impotenti di fronte a situazioni particolarmente complesse. Diviene fondamentale allora sapere di essere parte di una comunità: lì dove io da solo non posso arrivare, l’economia sospesa può farsi carico delle fragilità del povero, attraverso un processo che trova il suo fondamento sul desiderio di amare il prossimo così come per primi siamo stati amati.

Un’idea di… A realizzare l'app sono stati i fratelli Pierluca (ingegnere) e Giandonato Salvia (economista), originari di Monopoli (BA), che nel 2018 hanno dato avvio all'impresa sociale "A.P.P. Acutis" avendo come punto di riferimento il giovane beato Carlo Acutis che dell'amore verso Dio, il servizio ai più poveri e il formidabile utilizzo dell'informatica, ha fatto il suo programma di vita.

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