Le visite dei pontefici
Dopo la tromba d’aria, gente in strada per una scossa di 3,8Vi siamo vicini con la preghiera e la solidarietà concreta
QUALCUNO lo ha scritto anche su Facebook: «Basta, non ne possiamo più. È come una maledizione». A neppure un anno dal devastante terremoto, in una manciata di ore l’Emilia si è ritrovata a fronteggiare un’altra emergenza e un nuovo choc, con crolli di case e numerosi sfollati. Il terribile tornado che venerdì pomeriggio ha ‘spazzato’ un’ampia area delle province di Modena e Bologna, con venti fino a 200 chilometri all’ora, ha causato danni per decine di milioni: sono un centinaio i fabbricati danneggiati e alcuni sono già stati dichiarati inagibili, 119 le persone (86 nel Modenese e 33 nel Bolognese) che, almeno per la prima notte, hanno dovuto lasciare la loro abitazione, una quindicina i feriti e tantissimi i contusi. Campi coltivati e frutteti sono stati devastati dalla furia della tromba d’aria e dalla grandine, con chicchi grossi come mandarini.
"Un’ennesima sciagura per il nostro territorio" ha detto Maino Benatti, sindaco di Mirandola. “La stima dei danni che finora è stata fatta - ha detto - si aggira attorno ai 4-5 milioni di euro. Avremo bisogno di un aiuto per ripristinare la vita normale di questa frazione”.
Ad accrescere la paura, ieri intorno alle 7.11, una scossa di terremoto di magnitudo 3.8 fra le province di Ferrara e Rovigo che è stata avvertita nitidamente anche a Finale Emilia nel Modenese.
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