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Sport/I frati del convento San Francesco d'Assisi vicino agli azzurri 'Li invitiamo per benedire le maglie'

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



Aspettando la battaglia sul campo, domani alle 18 a Poznan, Italia e Croazia potranno cercare appoggi di un certo rilievo, diciamo. Se la squadra di Bilic avrà la benedizione di Zlatko Sudac, il «Padre Pio» dell'isola di Mali Losinji, gli Azzurri sono stati invitati per una benedizione della maglia dai frati del convento dei padri francescani di Wieliczka, confinante con l'hotel che ospita l'Italia, a circa 15 chilometri da Cracovia. «Invitiamo Gigi Buffon e l'Italia qui - ha detto padre Mario, uno dei nove frati del convento - per una benedizione e, per chi vuole, una preghiera». Il calcio, in questi tempi di campionato Europeo, invade anche i luoghi di meditazione e fede, così una delle sale del convento, dotata di tv, si trasforma in stadio, durante le partite. Tra i più attivi, padre Cristophe, che a volte indossa pure la maglia dalle Polonia, e che si è visto a Varsavia la partita inaugurale.


Padre Mario, polacco, ha anche un occhio per l'Italia, di cui parla la lingua, perché suo fratello ha lavorato a lungo nel nostro Paese. Ma nel convento, che ospita pure un seminario con 25 ragazzi, si mischiano le fedi, nel senso di pallone: Polonia, Croazia, Germania, a seconda delle origini. La chiesa che affianca la struttura, edificata nel XVII secolo, è dedicata a San Francesco d'Assisi mentre il convento rappresenta la prima struttura religiosa in muratura nella regione Malopolska. Nella chiesa si trova il Santuario della Madonna Misericordiosa Regina di Wieliczka e del Servo di Dio Frate Aloisio Kosiba, legato per una parte della sua vita al convento.


Cerca protezione anche la Croazia, visto che nel ritiro è atteso Zlatko Sudac, 41 anni, santone con le stimmate e il segno della croce inciso sulla fronte. Il suo caso è stato studiato anche al policlinico Gemelli, ma per quelle impronte non è stata trovata una spiegazione scientifica. Anche se poi in patria non tutti prendono sul serio questo ex pittore e studente di psicologia che ora predica a milioni di persone che lo venerano come il nuovo San Francesco. Ora è atteso nella terra di quel Karol Wojtyla di cui proprio il ct croato Bilic tiene un'immagine in tasca, insieme ad una catenina presa a Lourdes. Karol Wojtyla, prima di diventare Giovanni Paolo II, venne due volte nel convento di Wieliczka. Sarà imparziale.(La Stampa)

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