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Ritardi, sicurezza, rincari, igiene. I consumatori: "Sui trasporti è caos"

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

In Italia si accumulano i disservizi nei trasporti. Dalla terra all'aria, passando per le vie d'acqua, le cose peggiorano, i prezzi aumentano e il malcontento dei cittadini cresce. Insoddisfatti i clienti del treno a Napoli, Roma e Milano. Tre pendolari su quattro - cioè il 74% su 1532 intervistati - criticano con durezza il servizio ferroviario offerto rispettivamente da ex-Circumvesuviana, Trenitalia e Trenord. Lo dicono i dati di un'inchiesta di Altroconsumo, dove si parla anche di clausole vessatorie che Alitalia sfrutta a danno dei propri passeggeri e di una class action contro i traghetti da e per la Sardegna.

Dai primi risultati dell'inchiesta sul servizio ferroviario pendolare per zona, a Milano, Napoli e Roma emergono giudizi più aspri da parte degli utenti rispetto alla situazione fotografata nel 2010. In Campania, negli ultimi due anni, i treni sono diventati più affollati e meno puntuali. Nell'hinterland napoletano operanodue aziende, Trenitalia e l'ex Circumvesuviana, dal 28 dicembre 2012 incorporata nella società di trasporto Eav. La prima collega Napoli con Salerno, Caserta e Formia, la seconda con Baiano, Sarno, Sorrento e Poggiomarino. Trenitalia, pur con percentuali di insoddisfazione elevata, si mantiene in linea con i dati complessivi. Anzi, a volte ne è al di sopra: l'insoddisfazione per il servizio nel suo complesso è pari al 69% rispetto al 74% ottenuto considerando tutte le zone e tutti gli operatori. Va invece peggio sui treni dell'ex Circumvesuviana, a proposito dei quali il 92% degli intervistati si dichiara insoddisfatto. Considerandoseparatamente puntualità e affollamento, gli scontenti salgono al 95%.

La lombarda Trenord ha totalizzato una percentuale di insoddisfatti inferiore rispetto agli altri gestori (58% contro i 76% di Trenitalia e i 92% della ex Circumvesuviana) ma il quadro resta a tinte scurequando si parla di affollamento (75% di insoddisfatti), pulizia e igiene dei treni (71%). Situazione critica anche per la puntualità e per le informazioni fornite in caso di disservizio (60%). Per Trenitalia il punto dolente è l'igiene dei convogli (se ne lamentano 8 pendolari su 10), seguita a ruota dall'eccessivo affollamento (76%) e dal rispetto dell'orario di arrivo (76%).

Turbolenza anche nei cieli italiani, dove Alitalia vola in modo non trasparente. Chi sale a bordo di determinati voli, rilevano i consumatori, non si rende conto di viaggiare su aerei della rumena Carpatair. Non si riesce nemmeno a conoscere con esattezza l'intero prezzo del biglietto al momento della prenotazione del volo online. In merito a questa clausola vessatoria - individuata come lesiva degli interessi del clienteanche da un parere dalla Camera di Commercio di Milano - lo scorso novembre Altroconsumoha diffidato Alitalia, richiamandosi all'articolo 140 comma 5 del Codice del Consumo. Sotto la lente d'ingrandimento, in particolare, le regole sulla non trasferibilità del biglietto. Dalla compagnia di bandiera ancora nessuna risposta ai consumatori, mentre la clausola continua a essere applicata.

Acque torbide, infine, per chi voglia recarsi col traghetto in Sardegna. Oltre 7000 consumatori hanno pre-aderito alla class action di Altroconsumo per intesa anticoncorrenziale tra compagnie di navigazione depositata presso il tribunale di Genova. Indiziate sono le società Moby, Grandi Navi Veloci (Gnv), Snav e Forship. Tutte e quattro svolgono servizio di traghettamento da Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres verso Genova, Livorno, Piombino e Civitavecchia. A queste si aggiunge Tirrenia, attiva sulle rotte da Genova e Civitavecchia per Olbia e Porto Torres. Tramite un complesso gioco di partecipazioni societarie, le compagnie di navigazione hanno creato negli ultimi anni stretti rapporti di 'parentela', attuando un monopolio soffocante. Monopolio che, nell'arco di un anno, si è tradotto in vertiginosi aumenti delle tariffe. Stando ai dati dell'inchiesta di Altroconsumo, l'aumento medio delle tariffe, tra luglio 2010 e luglio 2011, è stato per tutte le società del 66%. Quasi azzerate le offerte promozionali. Se nell'estate del 2010, a bordo di Gnv, una famiglia formata da marito, moglie e due figli spendeva 367 euro per una cabina con auto al seguito da Genova a Olbia, nell'estate 2011 ne doveva sborsare, con la stessa compagnia e per la stessa tratta, 526, con un rincaro del 61%. Le compagnie, dalla loro sponda, si difendono. Un dirigente della Moby ha dichiarato che i rincari in questione sono stati causati dall'aumento del prezzo del carburante, il cui costo è pari al 60-70% dei soldinecessari a far viaggiare una nave. Troppo poco però per giustificare aumenti che in alcuni casi hanno toccato punte del 100%. Per non parlare della difformità degli aumenti rispetto alla lunghezza di alcune tratte (come la Genova-Palermo). La class-action aspettaora il pronunciamento del giudice.

"Sui trasporti l'Italia è ferma al caos; senza rilancio e investimenti, soprattutto aprendo alla concorrenza tra diversi fornitori di servizio il Paese affonda" chiosa Paolo Martinello, presidente dell'associazione di consumatori. Martinello ribatte sul chiodo delle ferrovie: "Gli utenti pendolari denunciano livelli di insoddisfazione su affollamento, puntualità e igiene tra il 75% e l'81%, in un settore dove la concorrenza è su un binario morto e le Regioni compartecipano alle società di servizio ferroviario stando alla finestra, senza incidere sul livello finale della qualità del servizio offerto. Chiediamo ai governatori candidati di rispondere alle richieste degli utenti, con un piano trasporti concreto, di rilancio della connettività sul territorio." (Repubblica)

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