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Ogni anno migliaia di pellegrini sulle vie di san Francesco

Marina Tomarro - Vatican News Sviluppumbria - Fabrizio Ardito
Pubblicato il 12-02-2020

Presentati questa mattina al Sacro Convento di Assisi i dati della “Statio Peregrinorum”

Sono circa 24.000 le persone che nel 2019 hanno percorso i cammini in Umbria da soli, o in gruppo. Di questo numero record circa 17.000 hanno percorso i sentieri francescani verso Assisi. Sono alcuni dati emersi nella presentazione della “Statio Peregrinorum” che si è svolta oggi al Sacro Convento della cittadina umbra. Gli arrivi censiti nella Basilica dove riposano le spoglie mortali di San Francesco sono 4.124 e offrono una chiara fotografia di un fenomeno in grande crescita, se si pensa che nel 2015 sono stati registrati 970 pellegrini, 3.185 nel 2016, 3.626 nel 2017 e 3.950 nel 2018. Il 92,4% ha fatto questi cammini francescani a piedi, ma c’è anche chi si è spostato in bicicletta, a cavallo, in sedia a rotelle o handbike.

Camminare e riscoprire il Creato
“Questo nostro cammino – spiega Padre Enzo Fortunato direttore della Sala Stampa del Sacro Convento – ha dei dati sorprendenti perché ha avuto una velocità di crescita davvero incredibile. Si può partire da tappe differenti, come Gubbio, Spoleto, La Verna, ma anche da Rieti o da Roma, tutti posti che si collegano ad episodi della vita di Francesco e ci propongono il suo messaggio. Si può percorrere anche al contrario, cioè partendo da Assisi e arrivando in uno di questi luoghi”. Chi decide di compiere questo percorso ha la possibilità lungo le strade di riscoprire la bellezza del Creato “Papa Francesco – continua padre Enzo – nella “Laudato sì” ha citato san Francesco ben dodici volte, sottolineando lo strettissimo legame tra il Santo e l’amore verso la Natura e quindi al suo Creatore”

Cambiare lo stile di vita
La maggioranza dei pellegrini sono italiani, ma tanti anche gli stranieri che hanno voluto vivere questa esperienza. Tra loro molti tedeschi, americani, francesi, brasiliani, e perfino camminatori provenienti dal Tagikistan e dallo Swaziland. Il cammino diventa un’occasione per cambiare anche delle abitudini e scegliere uno stile di vita più ecosostenibile. “Questa esperienza – continua il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento – ti mette inevitabilmente in discussione, perché durante il percorso cambi le tue abitudini quotidiane, tutto deve diventare essenziale, per poter camminare leggeri. Tanti pellegrini ci hanno detto di aver cambiato delle loro abitudini, ad esempio imparando a non sprecare cibo o acqua, cercando di usare di più i mezzi pubblici o a fare attenzione nella raccolta differenziata dei rifiuti”

Da pellegrini a testimoni
A percorrere questo cammino sono pellegrini di tutte le età dagli adolescenti fino a persone più mature. “Soprattutto in estate, tantissimi sono i giovani che vivono questo percorso – racconta padre Fortunato – Loro cercano risposte ai tanti perché della vita, e il silenzio del cammino li aiuta a trovare le risposte. Mentre per le persone adulte spesso questa esperienza diventa una rinascita e un nuovo punto di partenza da cui ricominciare. Qui da noi ad Assisi chi arriva turista riparte da pellegrino, e chi giunge da pellegrino, torna a casa come testimone di una perfetta letizia, come ci insegna il nostro padre Francesco”

Marina Tomarro - Vatican News

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