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Madre di Dio, la giornata della Pace indetta da papa Paolo VI

Antonio Tarallo pixabay.com
Pubblicato il 01-01-2021

Primo gennaio 1968, la prima “Giornata della Pace” nelle parole di papa Montini

“Sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa - all'inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo - che sia la Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire: Noi pensiamo che la proposta interpreti le aspirazioni dei Popoli, dei loro Governanti, degli Enti internazionali che attendono a conservare la pace nel mondo, delle Istituzioni religiose tanto interessate alla promozione della Pace, dei Movimenti culturali, politici e sociali che della Pace fanno il loro ideale, della Gioventù - in cui più viva è la perspicacia delle vie nuove della civiltà, doverosamente orientate verso un suo pacifico sviluppo - degli uomini saggi che vedono quanto oggi la Pace sia al tempo stesso necessaria e minacciata”.

Con queste parole, papa Montini, Paolo VI, inaugura la prima giornata della Pace. Era il primo gennaio 1968. Proprio in quest’anno, Paolo VI propose la riflessione sulla pace, poco dopo la chiusura del Concilio Vaticano II. Scopo della Giornata era quello di dedicare il giorno di Capodanno - che nel calendario liturgico vede festeggiare “Maria, Madre di Dio” - alla preghiera per la pace nel mondo, dono sempre da chiedere e perseguire. Da quel 1968, si è ormai consolidata questa importante tradizione: il Pontefice invia ai capi delle nazioni e a tutti gli uomini di buona volontà un messaggio che invita alla riflessione sul tema della pace. Montini, spiegò come la "promozione dei diritti dell’uomo” e il “cammino della pace” fossero importanti per l’intera umanità. E, l’anno dopo - nel 1969 - si occupò di educazione e riconciliazione. Nel 1971, invece, il Messaggio di Paolo VI, fu intitolato “Ogni uomo è mio fratello”, affermazione che arrivava nel pieno della guerra fredda.

La Storia parla chiaro, lo sappiamo bene. Non ci può essere vero progresso umano se non con un cammino di pace solido e, soprattutto, vero. Le parole di papa Montini sono davvero illuminanti: “Pace non è pacifismo, non nasconde una concezione vile e pigra della vita, ma proclama i più alti ed universali valori della vita; la verità, la giustizia, la libertà, l'amore. Ed è per la tutela di questi valori che Noi li poniamo sotto il vessillo della pace, e che invitiamo uomini e Nazioni, e innalzare, all'alba dell'anno nuovo, questo vessillo, che deve guidare la nave della civiltà, attraverso le inevitabili tempeste della storia, al porto delle sue più alte mete”. 

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