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L’Intelligence Usa: cellule dormienti dell’Isis anche in Italia e Germania

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Anche in Italia, come in Germania e Regno Unito, sono presenti cellule dormienti dell’Isis, come quelle «che hanno colpito Parigi e Bruxelles». Ne è convinto il capo dell’Intelligence americana James Clapper, che ha espresso la sua preoccupazione in un dibattito con la rivista «Christian Science Monitor». 

BELGIO E FRANCIA I PIU’ ESPOSTI  

Alla domanda se credeva che esistano cellule clandestine come quelle che hanno fatto 30 vittime il 22 marzo a Bruxelles, Clapper ha risposto sì. L’Isis non ha mai colpito in Europa al di fuori di Francia e Belgio, dove agiva una super-cellula strettamente interconnessa fra Parigi e Bruxelles. 

TENTATIVI SVENTATI  

Tentativi di attacchi molto seri, in particolare allo stadio di Hannover, sarebbero però stati sventati all’ultimo momento in Germania. La supercellula guidata dal belga Abdelhamid Aabaoud aveva però connessioni anche in Germania e Austria, dove è transitato parecchie volte prima degli attacchi a Parigi. 

POCHI FOREIGN FIGHTER ITALIANI  

Più vaghe invece le connessioni con l’Italia, una delle nazioni europee che ha dato il minor «contributo» di foreign fighter allo Stato islamico. Solo una cinquantina di italiani sarebbero partito per il Califfato fra il 2013 e il 2015, contro il migliaio di francesi e gli oltre 500 dal Belgio, che detiene il record in rapporto alla popolazione.  

Il Combating terrorism center (Ctc) di West Point ha analizzato 4600 schede di stranieri che hanno chiesto di unirsi all’Isis fra l’inizio del 2013 e la fine del 2014, circa un terzo del totale degli arrivi in quel periodo. L’analisi delle nazionalità ha mostrato che 579 erano sauditi, 559 tunisini, 240 marocchini, 212 turchi, 151 egiziani, 141 russi, 49 francesi, 38 tedeschi, 30 libanesi, 26 britannici, 11 australiani, 7 canadesi, nessun americano né italiano. corriere.it

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