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Io accolgo

Annamaria Puri Purini
Pubblicato il 17-07-2019

Centinaia di esperienze diverse da mettere in rete, perché vengano condivise e riprodotte

“Dare visibilità a tutte quelle esperienze diffuse di solidarietà che contraddistinguono il nostro Paese: dalle famiglie che ospitano stranieri che non hanno più un ricovero, alle associazioni che organizzano corridoi umanitari per entrare nel nostro Paese. Dai tanti sportelli legali e associazioni di giuristi che forniscono gratuitamente informazioni e assistenza ai migranti, a chi apre ambulatori in cui ricevere assistenza sanitaria gratuita, a chi coopera a livello internazionale per accompagnare le migrazioni forzate e ridurre l'insicurezza umana nei paesi di origine e transito. Insomma centinaia di esperienze diverse da mettere in rete, perché vengano condivise e riprodotte, perché finalmente vengano conosciute, se ne dia notizia, l'opinione pubblica ne prenda consapevolezza" (dal sito “Nuovi Giorni”). 

Questo lo scopo della Campagna "Io accolgo", che si è realizzato a Roma nei giorni scorsi, uno scenografico “flash mob” sulla scalinata di Trinità dei Monti, promosso da 42 organizzazioni sociali italiane ed internazionali, oltre a cittadini, enti locali, studenti, insegnanti, organizzazioni nazionali e territoriali, laiche e religiose, contrari tutti a un mondo fondato sull'odio e sulla paura, a favore dei diritti uguali per tutti, della solidarietà.

Tra loro rappresentanti di ACLI, ActionAid, ARCI, Centro Astalli, CGIL, UIL, Comunità di S.Egidio, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Fondazione Finanza Etica, Fondazione Migrantes, Forum del Terzo Settore, Gruppo Abele, e altre. I promotori si sono proposti di aiutare i soggetti che quotidianamente agiscono per promuovere misure rivolte all’accoglienza di tanti esseri umani in pericolo, mitigare il loro disagio, ascoltare, favorire il loro inserimento nella società, promuovere esperienze di accoglienza, aiutare i richiedenti asilo e rifugiati, vulnerabili, privati nei loro paesi di origine della loro dignità e di ogni diritto.

La Campagna mira anche ad incoraggiare le Istituzioni ad assumersi la responsabilità dell'accoglienza e dell'integrazione. Ancora un tentativo, tra gli innumerevoli in corso, per ricordare a tutti noi che il prossimo è il nostro specchio, è chi ci sta davanti e che è impossibile non prenderne atto. Resta l’auspicio di una presa di atto nazionale e globale del fatto che condividiamo tutti un comune destino ed una stessa umanità. Annamaria Puri Purini

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