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Il Papa ha visitato e inaugurato un nuovo Centro di accoglienza

Mario Scelzo EPA NEIL HALL
Pubblicato il 16-11-2019

In vista della III Giornata Mondiale dei Poveri

In vista della III Giornata Mondiale dei Poveri, il Santo Padre ha visitato e inaugurato un nuovo Centro di accoglienza notturna e diurna in Palazzo Migliori, a pochi metri dal Colonnato di San Pietro. Il nuovo centro è affidato all’Elemosineria di Sua Santità ed è dato in gestione alla Comunità di Sant’Egidio. Ho avuto il privilegio di essere presente durante la visita del Papa e di vedere da vicino la sua vicinanza ed il suo affetto per le persone che soffrono, nonché la sua stima e gratitudine verso chi si fa prossimo alla loro vita.

C’è però una scena che, lo confesso, mi è rimasta quasi più impressa della visita del Santo Padre e che vorrei raccontare ai lettori di queste pagine per rendere concretamente l’immagine della Chiesa come “ospedale da campo” voluta da Papa Francesco. Mercoledì scorso, in quanto volontario di Sant’Egidio, vengo “chiamato a giornata” per aiutare nella chiusura dei lavori, ed al mio arrivo presso la struttura vengo accolto da una “santa confusione”. Nei 4 piani della palazzina era tutto un via vai di suore munite di straccio e scopettone, volontari intenti a spostare mobili, seminaristi impegnati nel trasporto dei materassi. Mentre mi appresto a posare la giacca per dare il mio contributo alla causa, vedo un operaio armato di chiodi e martello intento a sistemare un quadro, lo guardo meglio e riconosco Padre Konrad, ovvero Sua Eminenza Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, di fatto il braccio operativo del Papa per le opere di carità.

Ricorderete, Padre Konrad (così lo chiamano i poveri di Roma ed i tanti volontari che ben conoscono il suo incessante lavoro) era salito agli onori della cronaca per le sue doti da elettricista mostrate togliendo i sigilli ad una palazzina occupata alla quale il Comune di Roma aveva staccato la corrente elettrica. Insomma, nella palazzina di fronte al Colonnato ho visto plasticamente la Chiesa Viva, operosa, concreta, che si sporca le mani, che si spende per il prossimo non a parole ma con i fatti, quella chiesa che come ci ricorda il Papa deve avere l’odore delle pecore e non quello delle sacrestie. Mi piace anche sottolineare che alla fine della giornata di lavoro Padre Konrad ha voluto riunire tutti i “lavoratori della vigna” prima per la recita dei vespri, poi per un piacevole incontro conviviale.

In poco più di due ore ho visto con mano cosa vuol dire per una Chiesa, per una Comunità, essere Casa e Famiglia, per tutti ma con una particolare predilezione per i poveri. Lo ricordo, l’apertura di tale struttura avviene in concomitanza con la Giornata Mondiale dei Poveri, che tutte le comunità e parrocchie celebreranno con eventi ed iniziative la prossima domenica 17 Novembre.

Durante la sua visita, il Santo Padre si è recato nella cappella del Centro al primo piano, dedicata a San Giorgio. Nel contemplare gli ambienti ha commentato: “la bellezza guarisce!”. Ha poi visitato il piano dedicato agli alloggi, il terzo, e le sale adibite a refettorio, al secondo, intrattenendosi a tavola con alcune persone che risiederanno nel centro e con i volontari. Tra questi, alcuni che abitavano per strada e che ora hanno trovato lavoro e una dimora stabile e si impegnano come volontari nella struttura. Nel corso della conversazione con loro, Papa Francesco ha parlato della cultura dello scarto, e del bisogno di recuperare un senso di responsabilità verso i più poveri.Ha ascoltato il racconto dei volontari che da molti anni portano la cena a chi vive per strada e delle difficoltà sperimentate per organizzare i loro funerali. Infine ha ricordato quando, da giovane, era abitudine lasciare un piatto pronto durante i pasti, particolarmente nei giorni di festa, per chi ne avesse bisogno, sottolineando la necessità di “educare i giovani alla compassione”.

Il nuovo Centro di accoglienza notturna e diurna, denominato Palazzo Migliori, è così strutturato. Al primo piano vi è un’ampia Cappella, riservata alla preghiera personale e comunitaria dei volontari e degli ospiti.Le stanze per il riposo notturno occuperanno il terzo e quarto piano e potranno ospitare, sia uomini sia donne, fino a 50 persone, numero che potrà aumentare nel periodo dell’emergenza freddo. Le persone ospitate per la notte potranno usufruire della prima colazione e della cena preparate nel refettorio al secondo piano. La cucina del Centro, bene attrezzata, servirà pure a un gruppo di volontari e di Diaconi permanenti della Diocesi di Roma per preparare più di 250 pasti caldi, che già da diversi anni, alla sera, vengono distribuiti ai poveri nelle maggiori stazioni ferroviarie della città: Termini, Tiburtina e Ostiense.

Il primo e secondo piano, inoltre, saranno destinati ad un servizio diurno, gestito e animato sempre dai volontari, con sale per l’ascolto e il colloquio, per l’uso dei computer, per la lettura e la ricreazione e per altre attività educative e culturali. Tutti i lavori, eseguiti da un gruppo di senzatetto e da ditte specializzate, sono stati seguiti e finanziati dalla Elemosineria Apostolica, attraverso le offerte che provengono dalla distribuzione delle pergamene con la Benedizione Apostolica e attraverso i generosi contributi delle persone private.

C’è una parte della Chiesa Cattolica che fa notizia (mi limito a notarlo senza addentarmi negli aspetti legali, essendoci indagini in corso) per controversi acquisti immobiliari nella City di Londra, c’è per fortuna la Chiesa di Papa Francesco e di Padre Konrad che mette i poveri al centro, non solo in senso spirituale, ma anche materiale e fisico, visto che le finestre di Palazzo Migliori affacciano sul colonnato del Bernini.


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