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Il Papa e San Francesco: sobrio nel citarlo, ma forte nel viverlo

Enzo Fortunato
Pubblicato il 30-11--0001

Oltre 50 volte il Papa cita san Francesco in questi tre anni di pontificato

Sono oltre 50 le volte che il Santo Padre, venuto "dalla fine del mondo", ha citato in un tre anni di pontificato San Francesco d'Assisi. Un esempio per predicare con la vita, ancor prima che con le parole.

In questo periodo numerose sono le analisi sulla figura di Papa Bergoglio: ci si è soffermati spesso sulla sua personalità, sul suo messaggio e sul suo stile.



Qui vorrei invece proporre una riflessione sul legame che unisce l'uomo argentino all'uomo di Assisi, nelle più di 50 volte che hanno spinto il pontefice a citare San Francesco, il santo da cui ha voluto prendere il nome. Potremmo affermare che sia stato piuttosto sobrio nel citarlo, ma forte nel viverlo, attraverso uno stile essenziale e semplice.



Inutile soffermarsi sulle singole citazioni, ma cosa ci propongono? Vorrei raggruppare le diverse indicazioni di vita che hanno attratto Bergoglio verso Francesco a partire da quel 16 marzo 2013, quando volle spiegare le ragioni del suo nome indicando già nella prima volta l'Assisiate come ispiratore in quanto uomo "di pace, di povertà, che ama e custodisce il creato" che rappresentano le sfaccettature che hanno caratterizzato questo primo anno di pontificato: per pace, ricordiamo la questione Siria; per povertà, ricordiamo la questione Ior e i poveri del mondo; e per Creato, l'Enciclica sull'ambiente.



Il Santo è stato citato anche per mettere al centro la fede di Francesco, chiamata ad ispirare i nostri comportamenti, come quando ha consigliato di essere "piccoli, ma forti nell'amore di Dio". Non manca poi il rapporto con le "periferie", con gli ultimi, tema tanto caro a Bergoglio, che, attraverso la figura del Santo, ha innalzato a simbolo, come quando ci ha invitato ad "abbracciare" l'altro: "Abbiamo tutti bisogno di imparare ad abbracciare chi è nel bisogno, come ha fatto san Francesco". La pace, altro tema fondante del francescanesimo, compare per due volte. Ad Assisi, in particolare, ci ha invitato a non considerare la pace come un sentimento "sdolcinato! E neppure è una specie di armonia panteistica con le energie del cosmo. Anche questo non è francescano, ma è un'idea che alcuni hanno costruito. La pace di San Francesco è quella di Cristo e la trova chi prende su di sé il suo giogo."



Il filo rosso che anima tutti i suoi discorsi, lo troviamo in un'affermazione di san Francesco, quanto mai efficace riportata a un mese dalla sua elezione: diffondere il "Vangelo con la vita, e se fosse necessario, anche con le parole". Esaltando così la necessità di vivere il Vangelo, di essere esempio, ancor più che predicarlo. Fu un vero e proprio scossone per il clero.

Il "chiodo fisso" di Papa Bergoglio è quello di mostrare con i gesti, con la propria vita, l'amore per Gesù e per le persone. Ed è proprio vero allora che Dio lo si incontra dove è testimoniato.



PAPA FRANCESCO CITA SAN FRANCESCO

16 MARZO 2013

Discorso ai rappresentanti dei media

Francesco d'Assisi. E' per me l'uomo della Povertà, l'uomo della pace, l'uomo che ama e custodisce il creato.

17 MARZO 2013

Il primo Angelus

Ho scelto il nome del patrono d'Italia, San Francesco d'Assisi, è ciò che rafforza il mio legame spirituale con questa terra, dove sono le origini della mia famiglia.

19 MARZO 2013

Prima Omelia

Citato 2 volte.

È custodire l'intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d'Assisi.

Chiedo l'intercessione della Vergine Maria, di san Giuseppe, dei santi Pietro e Paolo, di san Francesco, affinché lo Spirito Santo accompagni il mio ministero, e a voi tutti dico: pregate per me! Amen.

30 MARZO 2013

Videomessaggio per l'ostensione della Sindone

Contemplando l'uomo della sindone, faccio mia, in questo momento, la preghiera che san Francesco d'Assisi pronunciò davanti il crocefisso.

14 APRILE 2013

Omelia in San Paolo fuori le mura

Mi viene in mente adesso un consiglio che San Francesco d'Assisi dava ai suoi fratelli: predicate il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole.

2 MAGGIO 2013

La preghiera via tablet "Oh Francesco d'Assisi intercedi per la pace dei nostri cuori"

24 LUGLIO 2013

Citato 3 volte

Discorso all'ospedale Sao Francisco de Assis na Providencia

Dio ha voluto che i miei passi, dopo il Santuario di Nostra Signora di Aparecida, si incamminassero verso un particolare santuario della sofferenza umana qual è l'Ospedale San Francesco di Assisi. E' ben nota la conversione del vostro Santo Patrono: il giovane Francesco abbandona ricchezze e comodità per farsi povero tra i poveri, capisce che non sono le cose, l'avere, gli idoli del mondo ad essere la vera ricchezza e a dare la vera gioia, ma è il seguire Cristo e il servire gli altri; ma forse è meno conosciuto il momento in cui tutto questo è diventato concreto nella sua vita: è quando ha abbracciato un lebbroso. Quel fratello sofferente è stato "mediatore di luce [...] per San Francesco d'Assisi" (Lett. enc. Lumen fidei, 57), perché in ogni fratello e sorella in difficoltà noi abbracciamo la carne sofferente di Cristo. Oggi, in questo luogo di lotta contro la dipendenza chimica, vorrei abbracciare ciascuno e ciascuna di voi, voi che siete la carne di Cristo, e chiedere che Dio riempia di senso e di ferma speranza il vostro cammino, e anche il mio. Abbracciare, abbracciare. Abbiamo tutti bisogno di imparare ad abbracciare chi è nel bisogno, come ha fatto san Francesco.

27 LUGLIO 2013

Veglia dei preghiera con i giovani a Rio de Janeiro

Questi ragazzi, queste ragazze [...] hanno realizzato quello che ha fatto San Francesco: costruire, riparare la Chiesa.

27 SETTEMBRE 2013

Congresso internazionale sulla catechesi

A me piace ricordare quello che san Francesco di Assisi diceva ai suoi frati: predicate sempre il Vangelo e se fosse necessario, anche con le parole.

1 OTTOBRE 2013

INTERVISTA A LA REPUBBLICA

Citato 2 volte

"Le cose stanno infatti così e in questa materia non si fanno miracoli. Le ricordo che anche Francesco ai suoi tempi dovette a lungo negoziare con la gerarchia romana e con il Papa per far riconoscere le regole del suo Ordine. Alla fine ottenne l'approvazione ma con profondi cambiamenti e compromessi".

"Non sono certo Francesco d'Assisi e non ho la sua forza e la sua santità. Ma sono il Vescovo di Roma e il Papa della cattolicità. Ho deciso come prima cosa di nominare un gruppo di otto cardinali che siano il mio consiglio. Non cortigiani ma persone sagge e animate dai miei stessi sentimenti. Questo è l'inizio di quella Chiesa con un'organizzazione non soltanto verticistica ma anche orizzontale. Quando il cardinal Martini ne parlava mettendo l'accento sui Concili e sui Sinodi sapeva benissimo come fosse lunga e difficile la strada da percorrere in quella direzione. Con prudenza, ma fermezza e tenacia".

4 OTTOBRE 2013

Viaggio apostolico ad Assisi. Ogni gesto, ogni parola del papa in quella giornata speciale porta la voce e l'esempio di Francesco.

14 NOVEMBRE 2013

Ricevuto al Quirinale del presidente Napolitano

Ad Assisi, per venerare il Santo che dell'Italia è patrono e di cui ho preso il nome [...] ho toccato con mano le ferite che affliggono oggi tanta gente.

24 NOVEMBRE 2013

Citato 2 volte

Esortazione apostolica Evangelii gaudium

Piccoli ma forti nell'amore di Dio, come San Francesco d'Assisi, tutti i cristiani siamo chiamati a prenderci cura della fragilità del popolo e del mondo in cui viviamo.

Di conseguenza, nessuno può esigere da noi che releghiamo la religione alla segreta intimità delle persone, senza alcuna influenza sulla vita sociale e nazionale, senza preoccuparci per la salute delle istituzioni della società civile, senza esprimersi sugli avvenimenti che interessano i cittadini. Chi oserebbe rinchiudere in un tempio e far tacere il messaggio di san Francesco di Assisi e della beata Teresa di Calcutta?



5 MARZO 2014

INTERVISTA AL CORRIERE DELLA SERA

"Il Vangelo condanna il culto del benessere. Il pauperismo è una delle interpretazioni critiche. Nel Medioevo c'erano molte correnti pauperistiche. San Francesco ha avuto la genialità di collocare il tema della povertà nel cammino evangelico. Gesù dice che non si possono servire due signori, Dio e la Ricchezza. E quando veniamo giudicati nel giudizio finale (Matteo, 25) conta la nostra vicinanza con la povertà. La povertà allontana dall'idolatria, apre le porte alla Provvidenza. Zaccheo devolve metà della sua ricchezza ai poveri. E a chi tiene i granai pieni del proprio egoismo il Signore, alla fine, presenta il conto. Quello che penso della povertà l'ho espresso bene nella Evangelii Gaudium".

21 MAGGIO 2014

Anche nel corso dell’Udienza Generale del 21 maggio 2014, Papa Francesco ha fatto numerosi riferimenti al creato ed ha citato San Francesco: “Tutto questo è motivo di serenità e di pace e fa del cristiano un testimone gioioso di Dio, sulla scia di san Francesco d’Assisi e di tanti santi che hanno saputo lodare e cantare il suo amore attraverso la contemplazione del creato.“

8 GIUGNO 2014

Legge Preghiera Semplice di San Francesco per l’incontro con Abu Mazen e Peres

“O Signore, fa’ di me uno strumento della tua Pace: Dove e’ odio, fa’ ch’io porti l’Amore, Dove e’ offesa, ch’io porti il Perdono. Dove e’ discordia, ch’io porti l’Unione. Dove e’ dubbio, ch’io porti la Fede. Dove e’ errore, ch’io porti la Verita’. Dove e’ disperazione, ch’io porti la Speranza. Dove e’ tristezza, ch’io porti la Gioia. Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce. O Maestro, fa’ che io non cerchi tanto l’essere consolato, quanto il consolare. L’essere compreso, quanto il comprendere. L’essere amato, quanto l’amare. Poiche’ e’ dando, che si riceve; Perdonando, che si e’ perdonati; Morendo, che si risuscita a Vita Eterna“.

29 LUGLIO 2014

“Pensiamo a san Francesco di Assisi: lui era già un cristiano, ma un cristiano “all’acqua di rose”. Quando lesse il Vangelo, in un momento decisivo della sua giovinezza, incontrò Gesù e scoprì il Regno di Dio, e allora tutti i suoi sogni di gloria terrena svanirono. Il Vangelo ti fa conoscere Gesù vero, ti fa conoscere Gesù vivo; ti parla al cuore e ti cambia la vita. E allora sì, lasci tutto.”

24 AGOSTO 2014

"Saluto i seicento giovani di Bergamo, che a piedi, insieme al loro Vescovo, sono giunti a Roma da Assisi, cioè “da Francesco a Francesco”, come è scritto lì. Ma siete bravi voi bergamaschi! Ieri sera il vostro Vescovo, assieme a uno dei sacerdoti che vi accompagna, mi ha raccontato come avete vissuto questi giorni di pellegrinaggio: complimenti! Cari giovani, tornate a casa con il desiderio di testimoniare a tutti la bellezza della fede cristiana".

7 SETTEMBRE 2014

Papa Francesco è tornato a parlare dello “spirito di Assisi” anche nel messaggio letto in occasione della XXVIII edizione dell’Incontro Internazionale Uomini e Religiosi promosso dalla Comunità di Sant’Egidio ad Anversa, in Belgio.

4 OTTOBRE 2014

Papa Francesco ha citato San Francesco anche durante la veglia di apertura del Sinodo sulla Famiglia.

"il nostro ascolto e il nostro confronto sulla famiglia, amata con lo sguardo di Cristo, diventeranno un’occasione provvidenziale con cui rinnovare – sull’esempio di San Francesco – la Chiesa e la società. Con la gioia del Vangelo ritroveremo il passo di una Chiesa riconciliata e misericordiosa, povera e amica dei poveri; una Chiesa in grado di “vincere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà che le vengono sia da dentro che da fuori”".

28 OTTOBRE 2014

Durante l’incontro con i Movimenti Popolari, ricevuti nell’Aula Vecchia del Sinodo in Vaticano, Papa Francesco ha ricordato la definizione “sorella madre terra” coniata da San Francesco d’Assisi:

"In questo incontro avete parlato anche di Pace ed Ecologia. È logico: non ci può essere terra, non ci può essere casa, non ci può essere lavoro se non abbiamo pace e se distruggiamo il pianeta. Sono temi così importanti che i popoli e le loro organizzazioni di base non possono non affrontare. Non possono restare solo nelle mani dei dirigenti politici. Tutti i popoli della terra, tutti gli uomini e le donne di buona volontà, tutti dobbiamo alzare la voce in difesa di questi due preziosi doni: la pace e la natura. La sorella madre terra, come la chiamava san Francesco d’Assisi. Poco fa ho detto, e lo ripeto, che stiamo vivendo la terza guerra mondiale, ma a pezzi. Ci sono sistemi economici che per sopravvivere devono fare la guerra. Allora si fabbricano e si vendono armi e così i bilanci delle economie che sacrificano l’uomo ai piedi dell’idolo del denaro ovviamente vengono sanati. E non si pensa ai bambini affamati nei campi profughi, non si pensa ai dislocamenti forzati, non si pensa alle case distrutte, non si pensa neppure a tante vite spezzate. Quanta sofferenza, quanta distruzione, quanto dolore!"

20 NOVEMBRE 2014

Discorso alla Plenaria della Conferenza FAO

"Se si crede al principio dell’unità della famiglia umana, fondato sulla paternità di Dio Creatore, e alla fratellanza degli esseri umani, nessuna forma di pressione politica o economica che si serva della disponibilità di cibo può essere accettabile. Pressione politica ed economica. E qui penso alla nostra sorella e madre terra, al Pianeta. Se siamo liberi da pressioni politiche ed economiche per custodirlo, per evitare che si autodistrugga. Abbiamo davanti Perù e Francia, due conferenze che ci lanciano una sfida. Custodire il Pianeta. Ricordo una frase che ho sentito da un anziano, molti anni fa: “Dio perdona sempre, le offese, gli abusi; Dio sempre perdona. Gli uomini perdonano a volte. La terra non perdona mai! Custodire la sorella terra, la madre terra, affinché non risponda con la distruzione. Ma, soprattutto, nessun sistema di discriminazione, di fatto o di diritto, vincolato alla capacità di accesso al mercato degli alimenti, deve essere preso come modello delle azioni internazionali che si propongono di eliminare la fame".


11 GENNAIO 2015

Intervista di Papa Francesco al quotidiano La Stampa

«Prima che arrivasse Francesco d’Assisi c’erano i “pauperisti”, nel Medio Evo ci sono state molte correnti pauperistiche. Il pauperismo è una caricatura del Vangelo e della stessa povertà. Invece san Francesco ci ha aiutato a scoprire il legame profondo tra la povertà e il cammino evangelico. Gesù afferma che non si possono servire due padroni, Dio e la ricchezza. È pauperismo? Gesù ci dice qual è il “protocollo” sulla base del quale noi saremo giudicati, è quello che leggiamo nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo: ho avuto fame,  ho avuto sete, sono stato in carcere, ero malato, ero nudo e mi avete aiutato, vestito, visitato, vi siete presi cura di me. Ogni volta che facciamo questo a un nostro fratello, lo facciamo a Gesù. Avere cura del nostro prossimo: di chi è povero, di chi soffre nel corpo nello spirito, di chi è nel bisogno".

18 GENNAIO 2015

Incontro con i giovani al campo sportivo dell’Università Santo Tomas di Manila.

"Lasciati sorprendere dall’amore di Dio! Non abbiate paura delle sorprese, che ti scuotono, ti mettono in crisi, ma ci mettono in cammino. Il vero amore ti spinge a spendere la vita anche a costo di rimanere a mani vuote. Pensiamo a san Francesco: lasciò tutto, morì con le mani vuote ma con il cuore pieno".

31 GENNAIO 2015

La terra è madre. Udienza di Papa Francesco ai membri della Coldiretti

“Vorrei rivolgere un invito e una proposta. L’invito è quello di ritrovare l’amore per la terra come “madre” – direbbe san Francesco – dalla quale siamo tratti e a cui siamo chiamati a tornare costantemente. E da qui viene anche la proposta: custodire la terra, facendo alleanza con essa, affinché possa continuare ad essere, come Dio la vuole, fonte di vita per l’intera famiglia umana”.

“Quanti poveri ci sono ancora nel mondo! – dice Papa Francesco – E quanta sofferenza incontrano queste persone!”. La ricerca della pace: San Francesco, 795 anni prima di Papa Francesco, si recò in Terra Santa come messaggero di pace (cfr. il mio articolo Terra Santa: Francesco 795 anni dopo Francesco). L’amore per il creato: “Avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo”. Nel 1205  Gesù Crocifisso parlò tre volte a San Francesco durante la sua preghiera nella Chiesa Di San Damiano e disse: “Francesco, và e ripara la mia chiesa che è in rovina“. 809 anni dopo un altro Francesco, giunto “dalla fine del mondo” sta continuando l’opera di San Francesco. Francesco và e ripara la nostra chiesa.

15 FEBBRAIO 2015

Papa Francesco ai nuovi cardinali: “Ricordiamo sempre l’immagine di San Francesco che non ha avuto paura di abbracciare il lebbroso e di accogliere coloro che soffrono qualsiasi genere di emarginazione. In realtà, cari fratelli, sul vangelo degli emarginati, si gioca e si scopre e si rivela la nostra credibilità!”. Nell’omelia della Messa con i 20 nuovi membri del Collegio cardinalizio, papa Francesco indica il terreno di prova di una vita cristiana autentica e mostra con decisione la strada della sua Chiesa accogliente e in uscita: il vangelo degli emarginati, vissuto dal Santo d’Assisi, e la scelta della logica dell’amore contro le tentazioni della paura, della chiusura e dell’autolimitazione.

22 MARZO 2015

Giornata dell’acqua, il Papa cita San Francesco d’Assisi: ‘Laudato si’, mi’ Signore, per sora aqua’, / la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta”.

24 MAGGIO 2015

Papa Francesco cita San Francesco per 12 volte nell'enciclica sull'ambiente da titolo « Laudato si’, mi’ Signore »

«Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba».

”Non voglio procedere in questa Enciclica senza ricorrere a un esempio bello e motivante. Ho preso il suo nome come guida e come ispira­zione nel momento della mia elezione a Vescovo di Roma. Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità.””Così come succede quando ci innamoriamo di una persona, ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. “”La povertà e l’austerità di San Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale: una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio.””D’altra parte, San Francesco, fedele alla Scrittura, ci propone di riconoscere la natura come uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà: « Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore » (Sap 13,5) e « la sua eterna potenza e divinità vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute » (Rm 1,20).””Per questo è significativo che l’armonia che San Francesco d’Assisi viveva con tutte le creature sia stata interpretata come una guarigione di tale rottura. “”San Bonaventura disse che attraverso la riconciliazione universale con tutte le creature in qualche modo Francesco era riportato allo stato di innocenza originaria.””Quando ci si rende conto del riflesso di Dio in tutto ciò che esiste, il cuore sperimenta il desiderio di adorare il Signore per tutte le sue creature e insieme ad esse, come appare nel bellissimo cantico di san Francesco d’Assisi:

« Laudato sie, mi’ Signore,

cum tucte le tue creature,

spetialmente messor lo frate sole,

lo qual è iorno, et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:

de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:

in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.»

“Ciò mette a rischio il senso della lotta per l’ambiente. Non è un caso che, nel can­tico in cui loda Dio per le creature, san Francesco aggiunga: « Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore ». Tutto è collegato. Per questo si richiede una preoccupazione per l’ambiente unita al sincero amore per gli esseri umani e un costante impegno riguardo ai proble­mi della società.”

“La spiritualità cristiana, insieme con lo stupore contemplativo per le creature che troviamo in San Francesco d’Assisi, ha sviluppato anche una ricca e sana comprensione del lavoro, come possiamo riscon­trare, per esempio, nella vita del beato Charles de Foucauld e dei suoi discepoli.”

“Ricordiamo il modello di San Francesco d’Assisi, per proporre una sana relazione col creato come una dimensione della conversione integrale della persona. Questo esige anche di riconoscere i propri errori, peccati, vizi o negli­genze, e pentirsi di cuore, cambiare dal di dentro.”

“Invito tutti i cristiani a esplicitare questa dimensione della propria conversione, permettendo che la forza e la luce della grazia ricevuta si estendano anche alla rela­zione con le altre creature e con il mondo che li circonda, e susciti quella sublime fratellanza con tutto il creato che San Francesco d’Assisi visse in maniera così luminosa.”

29 GIUGNO 2015

Omelia della Santa Messa nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo:  

“La Chiesa vi vuole uomini di testimonianza. Diceva san Francesco ai suoi frati:predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole! (cfr Fonti Francescane, 43). Non c’è testimonianza senza una vita coerente!”.

4 OTTOBRE 2015

"Nel giorno di san Francesco di Assisi, patrono d'Italia, - ha detto il Papa all'Angelus - saluto con particolare affetto i pellegrini italiani!

4 OTTOBRE 2015

Nel messaggio inviato alla Chiesa di Dublino per l’occasione, il papa ricorda gli insegnamenti di San Francesco d’Assisi, di cui ricorre la memoria liturgica, colui che “dimostra come ogni vita sia un dono di Dio”.

28 OTTOBRE

“Sono tanti gli eventi, le iniziative, i rapporti istituzionali o personali con le religioni non cristiane di questi ultimi cinquant’anni, ed è difficile ricordarli tutti. Un avvenimento particolarmente significativo è stato l’Incontro di Assisi del 27 ottobre 1986. Esso fu voluto e promosso da san Giovanni Paolo II, il quale un anno prima, dunque trent’anni fa, rivolgendosi ai giovani musulmani a Casablanca auspicava che tutti i credenti in Dio favorissero l’amicizia e l’unione tra gli uomini e i popoli (19 agosto 1985). La fiamma, accesa ad Assisi, si è estesa in tutto il mondo e costituisce un permanente segno di speranza”.

13 NOVEMBRE

"La Chiesa italiana - ha detto il Papa a Firenze - ha grandi santi il cui esempio possono aiutarla a vivere la fede con umiltà, disinteresse e letizia, da Francesco d'Assisi a Filippo Neri. Ma pensiamo anche alla semplicità di personaggi inventati come don Camillo che fa coppia con Peppone. Mi colpisce come nelle storie di Guareschi la preghiera di un buon parroco si unisca alla evidente vicinanza con la gente.

30 DICEMBRE 2015

L'udienza del mercoledì è stata dedicata al presepe e in particolare al Bambino Gesù come immagine del mistero di Dio."Sono sicuro - ha detto il Papa - che nelle nostre case ancora tante famiglie hanno fatto il presepe portando avanti questa bella tradizione che risale a san Francesco d'Assisi e mantiene vivo nei nostri cuori il mistero di Dio che si fa uomo".

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