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Il grido del pianeta dal cuore dell'Umbria

Redazione
Pubblicato il 27-09-2019

Nella regione hanno sfilato 5mila persone

Vogliono un mondo migliore. Più pulito. L'hanno cantato e urlato stamani nelle piazze e sulle strade di tutto il mondo. Sono i giovani del “Fridays For Future” che anche in Umbria hanno fatto sentire la loro voce a Perugia e Terni. Circa 5 mila persone, gran parte bambini e studenti delle Superiori e dell'Università, ma anche tanti genitori e nonni, si sono dati appuntamento nelle due città umbre per ricordare ai potenti della Terra che c'è un pianeta da salvare. Una manifestazione di protesta globale che ha annullato differenze di ogni genere, facendo emergere un grido di allarme che ora non può più essere sottovalutato. A Greta Thunberg danno il merito di aver svegliato le coscienze, ma ora sentono di essere pronti a fare qualcosa di concreto per il presente e il futuro. La consapevolezza dei rischi dei mutamenti climatici è in ognuno di questi 5 mila giovani (4 mila quelli che hanno manifestato a Perugia) e una ragazza, Khadija, di origine marocchina, ma da sempre in Umbria ha le idee chiare:”Dobbiamo fare qualcosa e lo dobbiamo fare adesso, perché i nostri governi, la politica in generale, stanno trattando questo argomento come se avessimo ancora tanti anni, invece no, tocca agire ora”. “A noi giovani ci stanno rubando il diritto al futuro”, racconta Eva, 18 anni, studentessa del liceo di Scienze umane di Perugia, che sintetizza un po' così il pensiero di questo popolo in cammino che marcia per poter vivere in un mondo semplicemente più bello. E non mancano i sensi di colpa, quelli che si portano dentro gli adulti e molti dei genitori che hanno accompagnato i bambini più piccoli. “Mi sento in colpa di aver contribuito ad aver ridotto il pianeta in queste condizioni – racconta Mario Pasquino, padre di tre figli – ma non dobbiamo solo guardare al passato, ora dobbiamo guardare in avanti”. Un sguardo al futuro che passa anche manifestando accanto ai propri bimbi “così da sensibilizzarli e far capire loro che si possono portare avanti delle idee”. Intanto i giovani sfilano e snocciolano slogan. Uno dei cartelli simbolo recita: “Ci avete rotto i polmoni”. Nelle parole di questi ragazzi non emerge la propaganda politica, ma solo un desiderio: vivere in un mondo più pulito e se il grido si leva dall'Umbria, dalla terra di San Francesco, allora è un grido ancora più forte.

Gianluigi Basilietti

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