Le visite dei pontefici
Marcellino pane e vino, La Passione di Cristo, Vangelo secondo Matteo...
Nessuna gita “fuori porta”, come si suol dire. E tutti a casa, a celebrare questa Pasqua sicuramente inedita, mai vissuta prima. E, allora, potrebbe essere proprio questa l’occasione per scoprire (o riscoprire) dei movies che ci parlano della Pasqua. Può essere anche questo un modo per entrare meglio nel clima pasquale, perchè no? Di solito - bisogna dirlo - i films a carattere religioso li leghiamo al Natale. E’ un binomio che - più volte - facciamo, e che si presenta ogni anno, a dicembre. Diversamente, pensiamo per la Pasqua. Non vengono alla memoria, subito, le pellicole che hanno come oggetto - o, meglio, visto l’argomento direi “soggetto” - la Pasqua di Gesù. E, così, “San Francesco, patrono d’Italia”, proverà con voi, a fare una carrellata di questi fotogrammi, tra i più o meno recenti.
Marcellino pane e vino
Classico del 1955, diretto da Ladislao Vajda, fu presentato in concorso all’ottavo Festival di Cannes. Protagonista della pellicola, il piccolo Pablito Calvo che, al tempo delle riprese, aveva solo sei anni. Il film - necessario precisarlo - non ci presenta la storia della Passione di Gesù, ma ha - comunque - come “protagonista” un crocifisso. Un crocifisso particolare. Ecco, il “the plot”: un bambino, Marcellino, viene abbandonato davanti alla porta di un convento. Il bambino viene cresciuto da alcuni frati, che diventeranno per lui i “suoi dodici padri”. Ma il piccolo Marcellino ha sempre il pensiero rivolto alla mamma sconosciuta. Un giorno, si imbatte nella vecchia soffitta del convento, dove è riposto un enorme crocifisso. Marcellino prova un forte dolore davanti alla sofferenza di Cristo sulla croce: decide, allora, di portargli da mangiare e da bere, trovando solo del pane e del vino. Cristo, commuovendosi del gesto, si anima e inizia a parlare col bambino, soprannominandolo - appunto - “Marcellino, pane e vino”. Un giorno Marcellino esprime al suo nuovo amico il desiderio di conoscere la madre e anche la Madonna, così Gesù lo abbraccia per portarlo in Cielo, assieme a lui. Pellicola che ha segnato un’epoca: nella sua semplicità di reliazzazione, commuove in maniera profonda lo spettatore.
Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini.
L’idea del film nacque ad Assisi Capolavoro della cinematografia italiana, diretto dal discusso intellettuale Pier Paolo Pasolini, nel 1964. Un vero e proprio cult del Cinema di ogni tempo. La pellicola è una riproposizione fedele al Vangelo di Matteo sulla vita di Gesù Cristo: dall'annunciazione a Maria al matrimonio con Giuseppe, fino ad arrivare al processo davanti Ponzio Pilato, e alla straziante scena della Crocifissione. Il regista coinvolge attori non professionisti e comparse scelte tra la popolazione di Matera, cittadina dove vengono girate la maggior parte delle scene. Molti gli amici del regista che parteciparono alle riprese e, tra questi, alcuni intellettuali come Natalia Ginzburg, Alfonso Gatto ed Enzo Siciliano. Scelta particolare di Pasolini fu quella della madre Susanna per interpretare la Madonna anziana. Piccolo episodio particolare: l’idea del film nacque ad Assisi. Il 2 ottobre 1962, il regista, si trovava nei pressi della cittadina umbra. Si ricordò che circa un mese prima aveva ricevuto un invito a partecipare a un convegno di cineasti indetto dalla “Pro Civitate christiana”, nato in pieno spirito pre-conciliare. Quel giorno arrivò nella cittadina umbra anche Giovanni XXIII e, allora, Pasolini decise di non partecipare al convegno, timoroso delle critiche che gli sarebbero venute per la sua presenza: lo avrebbero accusato di cercare una facile pubblicità. Se ne andò allora alla Cittadella della Pro Civitate, prese una stanza e si sdraiò sul letto. Ecco le parole del regista che spiegano il tutto: “D’istinto allungai la mano al comodino, presi il libro dei Vangeli che c’era nella camera e cominciai a leggerlo dall’inizio, cioè dal primo dei quattro Vangeli, quello secondo Matteo. L’idea di un film sui Vangeli m’era venuta anche altre volte, ma quel film nacque lì, quel giorno, in quelle ore. L’unico dunque al quale potevo dedicare quel film non poteva essere che lui, papa Giovanni”.
Jesus Christ Super Star
E’ una pellicola del 1973, diretta da Norman Jewison, tratta dal musical di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber, rispettivamente autori di testi e musica. Gli interpreti, Ted Neeley e Carl Anderson, furono nominati come migliori attori per il Golden Globe del 1974. Il film è una sacra rappresentazione moderna e laica - amata e contestata, allo stesso tempo - degli ultimi sette giorni della vita terrena di Cristo. Ancora oggi colpisce per la sua miscela di rock e Vangelo. Altra grande novità: gli autori Webber e Rice raccontano la figura di Gesù dal punto di vista di Giuda. La parte di Cristo venne interpretata da Ian Gillan, leader del gruppo heavy metal dei Deep Purple, accompagnato da altri cantanti rock, Murray Head nei panni di Giuda, Yvonne Elliman in quelli della Maddalena. Leggenda vuole che papa Paolo VI in persona, apprezzò il film: così ha dichiarato Ted Neeley, in una recente intervista.
La Passione di Cristo
Lungometraggio del 2004, diretto da Mel Gibson, e interpretato da Jim Caviezel, Maia Morgenstern e Monica Bellucci. Narra le ultime ore della vita terrena di Cristo, seguendo le parole dei Vangeli. Per ottenere un maggiore realismo, il regista decise di girare il film in aramaico ebraico e latino, le lingue parlate nel periodo storico della Passione. Alcune delle scene sono tratte dai diari di Anna Katharina Emmerick, la mistica tedesca vissuta tra il 1774 ed il 1824: in particolare, dal suo libro “La dolorosa Passione del Nostro Signore Gesù Cristo”. Pellicola assai discussa per il suo troppo realismo, “The Passion” - questo è il titolo originale dell’opera - ha diviso in due la critica. Film complesso, in alcune parti assai crudo tanto da disorientare lo spettatore. In altre - poche, in realtà - poetico. Un indiscusso dato di fatto, però, possiamo registrarlo nell’accoglienza delle sale cinematografiche mondiali: il film ha incassato a livello internazionale 611.899.420 dollari. Negli Stati Uniti ben 370.782.930, e in Italia 19.939.336 euro. Un grande successo di pubblico, insomma.
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