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Da San Francesco a Padre Pio, quando Governo si "affida" ai santi - La ricerca

Enzo Fortunato TIZIANA BOIRVANT
Pubblicato il 07-08-2020

Gioca con i fanti, ma lascia stare i santi

Gioca con i fanti, ma lascia stare i santi. Seguendo il consiglio di questo adagio popolare, abbiamo portato avanti, dalle pagine della Rivista San Francesco e del sito sanfrancesco.org, il nostro singolare “sondaggio”.

Ognuno di noi vive la propria esperienza religiosa, come sosteneva André Godin, e si affida nei momenti di maggiore difficoltà ad un Santo protettore.  In modo particolare in questo difficile periodo di pandemia.

La nostra “indagine” coinvolge di volta in volta il Governo di turno: chiedendo ai vari ministri e allo stesso Presidente quale sia il santo di riferimento.

Diverse le risposte che fanno emergere dei dati interessanti.

San Francesco è il santo più invocato come punto di riferimento nelle difficoltà e non solo.

 

La breve durata del primo governo Conte non ci ha dato il tempo di “sondare” la fede dei ministri e del Premier, cosa che siamo riusciti a fare in questa legislatura che ha offerto un quadro davvero singolare facendo emergere tre “curiosi” aspetti: i santi più diffusi sono di caratura francescana (Francesco, Antonio e Pio); ci si fa affida ai patroni del proprio Paese natio dimostrando il forte legame e attaccamento con il luogo di nascita; diversi sono i Ministri che si affidano a più santi.

 

San Francesco è invocato da otto politici compreso il Presidente Giuseppe Conte, poi c’è San Pio (tre) e Sant’Antonio (due). Non è un caso che molti trovino conforto nella protezione del patrono del proprio paese: per il Premier, nato a Volturara Appula nella provincia di Foggia, San Pio da Pietrelcina è il Santo che sente più vicino citando le parole di Paolo VI: perché diceva la Messa umilmente, confessava dal mattino alla sera. Ma non dimentica San Francesco, santo a cui fa riferimento anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Andrea Martella: perché punto di riferimento per il nostro sistema di valori.

 

Continuando con la ricerca, il Ministro Luigi Di Maio si conferma legato al proprio paese con San Felice in Pincis; Alfonso Bonafede si fa guidare da Padre Innocenzo Marcinò (frate cappuccino); Lorenzo Guerini, è cresciuto all’ombra di San Bassiano di Lodi, patrono della sua città. La Ministra Luciana Lamorgese si affida a Padre Pio; Teresa Bellanova a Sant’Antonio perché instancabile lavoratore; Stefano Patuanelli a San Giusto di Trieste. Il Ministro Roberto Gualtieri, si affida ad una santa contemporanea Suor Dulce Lopes Pontes perché luce gentile tra le oscurità del mondo e impegnata con poveri. E ancora San Pietro, Sant’Agostino, Santa Caterina, Santa Chiara, San Benedetto e la Vergine Maria.

 

Un sondaggio che rivela l’eterogeneità dell’attuale Governo e il background (come amano dire gli esperti) “popolare” che si portano dentro.  Il punto di partenza è la grande storia civile e spirituale del nostro Paese dove, in ogni casa, vicolo o strada, i cittadini non dimenticano chi lo ha percorso, attraversato o lasciato le orme della sua santità.

In questi giorni di graduale ripresa, in cui usciamo dalle nostre case, ci accorgiamo che il mondo è cambiato. Sono aumentate le persone indigenti e siamo chiamata ad imparare, da chi prima di noi, ha aperto il cuore ai bisognosi, come Madre Teresa di Calcutta: «I nostri poveri non hanno bisogno della nostra pietà o compassione. Hanno bisogno del nostro amore comprensivo e del nostro rispetto».

Se non preghiamo i santi, saremo troppo poveri per aiutare i poveri. 

 

 

Oggi la rivista San Francesco che ha condotto la ricerca “Santi e politica” da ottobre per un anno celebra il primo centenario dalla sua fondazione. Il prossimo 2 ottobre il collegio scriptorum sarà ricevuto in udienza da Papa Francesco. Il mensile francescano è in crescita: dalle 20mila copie nel 2005 alle oltre 120mila nel 2020. Arriva gratuitamente nelle carceri e negli ospedali. Tradotta in braille, inglese e spagnolo. La rivista è anche in digitale e scaricabile sul sito sanfrancesco.org o tramite app.

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