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Classi sempre più multietniche, ma la metà è nata in Italia

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Aule scolastiche italiane sempre più multietniche e adesso quasi un alunno su dieci è di origini straniere. La presenza di alunni nati da genitori stranieri quest'anno ha raggiunto le 830mila unità. A certificarlo è lo stesso ministero dell'Istruzione. Un dato, quello comunicato da viale Trastevere in occasione dell'emanazione delle nuove Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri, che fa segnare l'ennesimo record di presenza straniera tra le mura scolastiche.

Ma dalle ultime ricognizioni sulla presenza straniera nelle scuole italiane emerge che metà degli alunni censiti come stranieri sono in realtà nati nel nostro Paese. Bambini e ragazzi che parlano con inflessioni di tutte le regioni italiane. E che contribuiscono a rendere non più rinviabile la questione dello jus soli, il riconoscimento della cittadinanza italiana a coloro che nascono nel nostro Paese. "A otto anni di distanza dalla prima stesura - spiegano da viale Trastevere - esce il nuovo documento che guarda agli alunni con cittadinanza non italiana tenendo conto di uno scenario profondamente mutato che ha richiesto di aggiornare le indicazioni operative per le scuole".

"Il numero di alunni con cittadinanza non italiana nelle nostre scuole - proseguono dal ministero - è passato infatti dai 430mila del 2006 (anno di emanazione delle ultime Linee guida) agli 830mila di oggi". In appena otto anni sono quasi raddoppiati. Ed è anche cambiata la loro distribuzione "che si è progressivamente spostata dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo e secondo grado". Oggi, le scuole superiori del nostro Paese sono frequentate da "200mila studenti con cittadinanza non italiana di cui l'80 per cento frequenta istituti tecnici e professionali". Nel 2005/2006 erano appena 83mila. Ma dagli esiti degli scrutini finali traspare che ancora in parecchi arrancano. E le nuove Linee guida propongono indicazioni aggiornate alle scuole sull'orientamento scolastico, sulla valutazione e sulla istruzione e formazione dei giovani e degli adulti. In altre parole, l'obiettivo del documento firmato questa mattina dal ministro Maria Chiara Carrozza "è quello di offrire alle scuole una selezione ragionata di soluzioni organizzative e didattiche elaborate e realizzate dalle scuole stesse. In questo senso il documento si propone come veicolo di disseminazione e condivisione delle migliori pratiche già messe in atto per l'accogliere ed accompagnare in modo ottimale i sempre più numerosi ragazzi di origine non italiana che le frequentano".La Repubblica

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