Le visite dei pontefici
A volte alcune situazioni di conflitto dentro le nostre famiglie, le nostre case, le nostre comunità sono davvero incomprensibili, si litiga, a volte per stupidaggini. I motivi del contendere sono sempre reali, o tali da giustificare bronci, litigi, malumori? Come mai una semplice divergenza sulla decisione da prendere a proposito delle vacanza (mare o montagna?), dell'acquisto di un'automobile (nuova o usata?),o sul modo di riordinare il guardaroba di casa, provoca tanti dissapori? La tempesta in un bicchier d'acqua, il pelo che diventa una fune, la formica divenuta elefante: come può capitare? Una parabola del Vangelo di Matteo prova a spiegarcelo: diversi operai che avevano lavorato in un campo a fine giornata ricevettero dal padrone lo stesso salario. Avevano lavorato, erano stati pagati il pattuito con un salario onesto e pieno. Tutto bene dunque? Nemmeno per sogno! Avevano iniziato a lavorare in orari diversi..., e così i primi si lamentavano dei secondi, i secondi dei terzi, e i terzi dei quarti, tutti invidiandosi l'un l'altro. È Gesù, alla fine a fare discernimento: dove sta il problema? Nel salario? Perché mai? Non hai forse ricevuto il tuo? Non dovresti essere contento di aver lavorato più di tutti gli altri nel campo del padrone? Non dovrebbe essere questo per te un titolo di vanto? O il problema non sarà nel tuo occhio cattivo, malato d'invidia e di gelosia verso la misteriosa preferenza del padrone verso i lavoratori dell'ultima ora? Ecco la tempestain un bicchier d'acqua: non sono le situazioni difficili in sé a produrre invidie e gelosie, ma sono le nostre invidie che rendono difficili le situazioni. Detto altrimenti: non siamo invidiosi perché ci sono i problemi, ma abbiamo i problemi proprio perché siamo invidiosi. Sono l'invidia, la gelosia, e la cattiveria nascoste nel nostro cuore a ingigantire difficoltà che (se avessimo cuore semplice, puro, umile...) potremmo ripianare in pochi secondi. Si verifica così il detto di Gesù: è ciò che esce dal cuore che rende impuri. Le situazioni esterne sono non le cause, ma le occasioni per manifestare all'esterno dell'invidia, e della cattiveria che portiamo dentro. L'acredine, le espressioni svalutative, l'acrimonia che esprimiamo non sono dovute alle situazioni esterne, ma al nostro cuore cattivo... Il Signore ci dia un cuore semplice, ed un occhio puro e buono, come quello di Santo Francesco, fanciullo di Dio, che vedeva nel successo del fratello non una minaccia (come noi), ma lo Stesso Altissimo, il quale dice e fa ogni bene (Ammonizione ottava). Oh, l'uomo maturo...! sì, ha il cuore dell'infanzia, sa d'avere tutto ciò che è necessario per essere felice, senza rubarlo ad altri...
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