Le visite dei pontefici
Se avessimo un po' più di fede entreremmo nell'amore di Dio che “disarma” menti e cuori.
Le poliedriche funzioni che si svolgono
nella nostra società esprimono quella
ricchezza che riempie la terra di diversità,
sia nell'essere che nell'operare, facendoci
ammirare le molteplici creatività
di cui siamo capaci. È emblematica
ad esempio la risposta che danno tre lavoratori
di pietra a chi gli chiedeva cosa
stessero facendo. Il primo rispose: Mi
guadagno da vivere. Il secondo: Taglio le
pietre per una casa. L'ultimo disse: Faccio
una statua come ricordo del nostro lavoro.
Così, c'è chi fa il contadino, chi l'industriale
o il medico, altri sono artisti, altri
religiosi, politici. etc. Sappiamo però
che non tutto ciò che l'opera umana ha
compiuto e sta facendo anche ai nostri
giorni, è secondo il Progetto divino. La
distorta visione del possesso accentrato
e non distribuito, ha portato l'umanità
nell'insicurezza, alimentando verso il
prossimo una congenita paura, fi no a
vederlo come un possibile nemico da
cui difendersi e a volte combatterlo.
«Ho lavorato per tutta la mia vita in una
fabbrica di armi ed ora che sono pensionato,
rivedendo come ho usato il mio tempo, provo
un grande rimorso nella mia coscienza, perché
ho causato ed alimentato anche se indirettamente,
la morte di quel prossimo che la
mia fede, mi dice di amare e non di uccidere!
L'intelligenza è il Dono per eccellenza che Dio
ci ha dato, essendo un barlume della sua Sapienza.
Sento ancora oggi nella mia esistenza
come un opprimente cappa di piombo, che
è diffi cile rimuovere, pur essendo passata la
Misericordia di Dio».
Quanta intelligenza spreca l'umanità,
operando in quelle industrie che sono
veramente le fucine del Demonio e che
in ultima analisi sono anche una falsa
economia per le Nazioni che producono
armi. Ci sarebbe da vergognarsi
vedendo quelle manifestazioni e parate
militari che si gloriano dei terribili armamenti
escogitati per distruggere la
stessa umanità, mentre ancora sentiamo
e vediamo anche da parte di troppi
cristiani, il plauso consenziente a queste
opere di morte. Un quarto di ciò che si
spende per gli armamenti sarebbe più
che suffi ciente per dare una degna esistenza
a quanti ancora oggi muoiono di
fame nel mondo.
Come sarebbe bello far nostre quelle
rassicuranti parole che Dio, attraverso il
salmista, dice: “Ascolta o popolo mio, ti voglio
ammonire [...] Israele se tu mi ascoltassi!
Sono Io il tuo scudo, il tuo riparo, la tua forza
e la tua salvezza!”. Queste parole, dette al
Popolo eletto, oggi risuonano anche per
noi cristiani e dovrebbero farci meditare
e rifl ettere, anche nelle scelte di certi
lavori che ci richiede la nostra società
civile, rifi utando certe offerte di lavoro
e confi dando in Colui che apre la sua
mano e sazia la fame di ogni vivente.
Se avessimo un po' più di fede entreremmo
nell'amore di Dio che disarma
menti e cuori da ogni paura, pregiudizi
e timori, divenendo, sull'esempio di
San Francesco, strumenti di vera Pace e
di Bene. È utopia?
I miracoli lo sono, e per questo credo
fermamente che ciò avverrà, perché
di Dio è la terra e quanto essa contiene!
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