Le visite dei pontefici
“Il Signore vi dia la sua pace”. Con
questo saluto Francesco era solito
iniziare la sua predicazione fin dagli
esordi della sua attività penitenziale,
prima nella sua città, Assisi,
e poi da una città all'altra insieme
ai suoi frati. Tommaso da Celano, il
suo primo biografo, ricorda proprio
questo saluto di Francesco e non
dovevano essere per il Santo parole
di semplice cortesia, ma un augurio
e insieme un invito a lasciarci penetrare
da questa pace, a permettere
al nostro cuore di accoglierla.
Una pace che fa tacere in noi tanti
rumori, tanti suoni ed ansie, per disporci
ad ascoltare. “Il Signore vi dia
la sua pace”. Riconosciamo in questo
saluto quasi una citazione dalle
lettere di san Paolo. C'è una familiarità
profonda che Francesco vive
nel suo cuore e nella sua vita con la
Parola.
San Paolo era solito iniziare
le sue lettere proprio con un augurio
di pace, anzi grazia e pace come
nella lettera ai Filippesi o ai Tessalonicesi,
ma potremmo citare anche
altre sue lettere! Non vi sembra di
riconoscere un altro saluto? Quel
“pace e bene” che secondo gli agiografi
Francesco amava rivolgere a
coloro che incontrava?
“Pace e bene”: è un disporsi all'incontro
con l'altro, nel quale far
maturare la pace, ma è anche attenzione
all'altro perché anch'egli
possa conoscere quella sola e unica
pace dalla quale nasce il “bene”.
È
la grazia, il rallegrarsi e gioire. Basterebbero
queste sole due parole,
vissute profondamente dentro di
noi, prima come dono ricevuto e
poi come dono offerto, a renderci
“figli della pace”. Era questa l'intenzione
– o meglio – il desiderio di
Francesco, così importante che non
può non farne memoria persino
nel suo Testamento: “Il Signore mi rivelò
che dicessi questo saluto: Il Signore
ti dia pace”. Non è una sua intuizione,
è qualcosa che Francesco riceve
dall'Altissimo e che consegna a
ciascuno.
E sappiamo come Francesco fosse
davvero capace di portare pace nei
conflitti che anche allora attraversavano
tante città italiane, anche la
sua Assisi, ma anche con i suoi frati,
con le persone a lui più vicine e con
le quali a volte tutto sembra così
difficile... La vera e perfetta letizia
di cui parla Francesco nasce proprio
dalla capacità di conservare dentro
di noi la Sua pace. “Non sia turbato il
vostro cuore” (Gv 14,1).
Via per diventare con Francesco nel
mondo nuovi figli della pace.
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