Le visite dei pontefici
Abbiate coraggio di andare controcorrente A PAGINA 5 ono molte le sfide di fronte alle quali ci si viene a trovare, nella vita. E, certo, ci si può anche voltare dall'altra parte. Ignorarle. Eluderle. Accontentarsi. Ma «non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide», perché «quello che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide non vive». E allora «per favore, non guardate la vita dal balcone. Mischiatevi lì dove ci sono le sfide, la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno». È l'esortazione che ieri pomeriggio papa Bergoglio, nella Basilica Vaticana, ha rivolto agli universitari di Roma, con un'aggiunta a braccio all'omelia dei Primi Vespri celebrati assieme a loro. Una riflessione, quella di Francesco, tutta centrata sull'incoraggiamento a essere sempre «non spettatori ma protagonisti» nelle «sfide» del mondo contemporaneo, senza lasciarsi vincere «dalla mediocrità e dalla noia» che «a volte» appesantiscono il «contesto socio-culturale nel quale siete inseriti». Al contrario, ha insistito il Pontefice, i giovani devono «coltivare progetti di ampio respiro, andare oltre l'ordinario: non lasciatevi rubare l'entusiasmo giovanile!». Allo stesso modo, ha proseguito, «sarebbe uno sbaglio anche lasciarsi imprigionare dal pensiero debole e dal pensiero uniforme, come pure da una globalizzazione intesa come omologazione. Per superare questi rischi, il modello da seguire non è la sfera, in cui è livellata ogni sporgenza e scompare ogni differenza; il modello è invece il poliedro, che include una molteplicità di elementi e rispetta l'unità nella varietà». In questo modo, «nel difendere l'unità, difendiamo anche la diversità». Per tutto questo, ha aggiunto citando un'espressione del beato Pier Giorgio Frassati, «vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la verità, non è vivere ma vivacchiare. Noi non dobbiamo mai vivacchiare, ma vivere». Il pensiero, ha osservato Francesco, «è fecondo quando è espressione di una mente aperta, che discerne, sempre illuminata dalla verità, dal bene e dalla bellezza: se non vi lascerete condizionare dall'opinione dominante, ma rimarrete fedeli ai principi etici e religiosi cristiani, troverete il coraggio di andare anche controcorrente». E, a questo proposito, ha sottolineato come «la pluralità di pensiero e di individualità riflette la multiforme sapienza di Dio quando si accosta alla verità con onestà e rigore intellettuale, così che ognuno può essere un dono a beneficio di tutti». Il Papa era sceso in San Pietro intorno alle 17,30, trovandola gremita degli studenti delle università romane - pontificie e laiche - che dalle 16, col cardinale vicario di Roma Agostino Vallini, avevano accolto l'icona di Maria Sedes Sapientiae , patrona degli studenti universitari, momento seguito dalla preghiera per il rinnovo della professione di fede da parte dei giovani cresimandi. Presenti rettori e docenti di diversi atenei italiani, cardinali, e autorità civili, tra cui il sindaco di Roma, Ignazio Marino, a rivolgere a papa Francesco l'indirizzo di saluto a nome di tutti i presenti è stato Luigi Frati, rettore dell'Università "La Sapienza", che ha denunciato il fallimento della «meritocrazia» di fronte alla «legge del più forte», ai «tagli» decretati dalla dittatura delle «agenzie di rating, della obbedienza alla finanza». E, nel suo breve discorso, il rettore ha anche raccontato il caso di studenti che lavorano in nero per pagare gli studi all'unico fratello che la famiglia può mantenere all'università, denunciando la «morte di un ceto medio». In tale contesto, ha concluso il rettore, è vitale il richiamo che quotidianamente il Papa rinnova sui valori, perché «abbiamo bisogno del suo richiamo alla speranza e alla carità» e «ci verrà chiesto come abbiamo usato i talenti» senza cedere all'«utilitarismo immediato». Al termine dei Vespri, l'icona di Maria Sedes Sapientiae è stata consegnata dagli universitari brasiliani, che l'avevano custodita per la celebrazione della Gmg di Rio durante l'Anno della fede, a una delegazione di universitari francesi. L'ICONA PREZIOSO DONO DI WOJTYLA CONSEGNATO NEL 2000 «Carissimi docenti e studenti, è questa la vostra vocazione: fare dell'Università l'ambiente in cui si coltiva il sapere, il luogo dove la persona trova progettualità, sapienza, impulso al servizio qualificato della società. Affido questo vostro cammino a Maria, Sedes Sapientiae, la cui immagine oggi vi consegno, perché sia accolta, come maestra e pellegrina, 01/12/2013 Avvenire - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:105812, tiratura:151233) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SAN FRANCESCO - Rassegna Stampa 02/12/2013 30 nelle città universitarie del mondo». Con queste parole il 10 settembre 2000 Giovanni Paolo II affidava al mondo universitario l'icona realizzata dall'artista gesuita sloveno Marko Rupnik. Il gesto avveniva in occasione del Giubileo degli universitari e da quel giorno accompagna la vita spirituale degli studenti degli atenei di tutto il mondo. Ieri, al termine dei tradizionali Vespri del Pontefice con gli universitari, l'immagine è stata affidata dalla delegazione brasiliana - cui era stata affidata anche in occasione della Gmg di Rio de Janeiro - a quella francese. L'INCONTRO Il grazie e l'abbraccio ai bimbi malati di tumore: «Il Signore conosce le vostre preghiere» ommovente e intenso l'incontro che ieri mattina papa Francesco ha avuto in Vaticano con una trentina di bambini ammalati di tumore e di leucemie, accompagnati dai familiari e provenienti da Breslavia in Polonia. Prima di abbracciare uno a uno i piccoli ammalati, il Papa ha rivolto loro un breve discorso. «Vi do il mio cordiale benvenuto, vi saluto - ha detto Bergoglio -. E grazie per questa visita. Grazie per questa visita e grazie per le preghiera che voi fate per la Chiesa. Voi fate tanto bene alla Chiesa con le vostre sofferenze, sofferenze inspiegabili. Ma Dio conosce le cose e anche le vostre preghiere - ha concluso papa Francesco -. Grazie tante». I bambini, assieme all'organizzatore dell'iniziativa, l'avvocato polacco Krzysztov Bramorski, hanno regalato al Pontefice un quadro raffigurante san Francesco d'Assisi, composto con la tecnica del collage. «Portiamo a lei, Santità, oggi, soprattutto le preghiere di questi bambini malati - aveva detto Bramorski, introducendo l'incontro -. Preghiere che recitano ogni sabato, durante la Messa nella clinica, con un pensiero per il Santo Padre. Portiamo anche il loro dolore, la loro paura, la loro speranza di riguadagnare salute e potere avere una vita lunga e piena di gioia». E l'attenzione del Papa a i malati e ai sofferenti, ieri, è stata confermata anche dalla notizia, diffusa dalla stampa locale, di una lettera d'incoraggiamento inviata da Bergoglio a don Adriano Dall'Asta, prete di 54 anni di Vittorio Veneto, malato di Sla. RODRIGO FAUSTINO PEREIRA «Dal Brasile il grazie per la Gmg di Rio» n viaggio lunghissimo dal Brasile all'Italia per accompagnare l'icona di Maria «Sedes Sapientiae», donata dal beato Giovanni Paolo II durante il Giubileo del 2000 agli universitari di tutto il mondo, e consegnarla ai colleghi francesi alla presenza di papa Francesco. È quello che hanno fatto Rodrigo Faustino Pereira e altri suoi amici, partendo alcuni giorni fa, dall'Università federale di Minas Gerais a Belo Horizonte e arrivando a Roma, con il desiderio e la speranza di poter incontrare nell'occasione il Pontefice da vicino. E il sogno si è trasformato in realtà. «Questa sera io e altri miei compagni - ha raccontato ieri Rodrigo Faustino ancora molto emozionato - rappresentiamo tutti quegli universitari Brasiliani che durante quest'anno per noi così ricco di avvenimenti come l'indimenticabile giornata Giornata mondiale della gioventù, hanno avuto l'onore di custodire questa icona». E l'incontro con il Papa diventa un momento da conservare nel proprio cuore per sempre: «Mentre mi avvicinavo al Pontefice con gli altri ragazzi, ho provato un emozione indescrivibile, oggi sono stato un privilegiato e quindi quando tornerò a Belo Horizonte dovrò essere ancora più saldo nel portare la parola di Dio ai miei fratelli». (M.Tom.) AUGUSTIN GIRARD «Portare l'icona in Francia, segno di speranza» stata una sorpresa di quelle inaspettate, la notizia di poter essere a Roma per incontrare il Pontefice e ricevere l'icona di Maria Sedes Sapientiae. È ancora stupito Augustin Girard studente di ingegneria meccanica, presso l'Ecole Centrale de Paris, arrivato da Parigi nella capitale italiana con la delegazione di studenti francesi. «Davvero un grande segno di speranza poter tenere con noi questa icona per un intero anno - spiega il giovane transalpino -; abbiamo già organizzato diverse tappe del pellegrinaggio in vari atenei del nostro Paese, e lo vivremo come un momento di grande fede!». E questa iniziativa sarà anche un modo per rinnovare l'evangelizzazione nel suo Paese. «Soprattutto tra noi giovani - prosegue - abbiamo un forte bisogno di credere nuovamente in valori come la famiglia, la salvaguardia della vita dal suo concepimento fino alla morte, credo che l'esempio di Maria ci possa indicare la strada giusta da seguire per costruire una società migliore». E l'incontro con papa Francesco è il ricordo che questi ragazzi porteranno ai loro amici. «Questa sera - spiega Augustin - ci ha chiesto di non lasciarci condizionare dall'opinione dominante, trovando il coraggio di andare anche controcorrente, e sarà questo il messaggio su cui lavoreremo al nostro ritorno». (M.Tom.) 01/12/2013 Avvenire - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:105812, tiratura:151233) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SAN FRANCESCO - Rassegna Stampa 02/12/2013 31 Q « PIERA VOTTA «Come un balsamo per affrontare il futuro» uesta sera per me è stato bellissimo ed emozionante. Per un attimo sono tornata con il cuore e la mente allo scorso luglio e a quella magica notte brasiliana in cui c'è stata la veglia che ha preceduto la celebrazione della Giornata mondiale della gioventù, sulla spiaggia di Copacabana». È commossa Piera Votta, studentessa di Scienze dell'educazione all'Università di Roma Tre quando parla dell'incontro di ieri sera. «A Rio de Janeiro sono arrivata con tante domande sulla mia vita - prosegue - e sono tornata in Italia con delle risposte. Stasera (ieri ndr) ho avuto la conferma che il mio cammino è quello giusto». Piera è una studentessa fuori sede; dalla Calabria ha deciso di trasferirsi a Roma per studiare e interrogarsi su cosa fare della sua vita. «Il Papa ci ha detto di non lasciarci rubare l'entusiasmo giovanile - continua la giovane - e io credo che queste parole siano per me come un balsamo. Spesso infatti tentano di scoraggiarci, ma io so che se noi giovani saremo tutti uniti, come lo siamo stati stasera o in quelle indimenticabili giornate in Brasile, davvero supereremo tutte le difficoltà per andare incontro ad un futuro migliore». (M.Tom.) SIMONE MAZZOTTA «Un invito ad avere fiducia, a essere testimoni coraggiosi» al supermercato come volontario della Colletta alimentare in favore degli indigenti, alla basilica di San Pietro per ascoltare papa Francesco, che in più occasioni ha spesso dimostrato la sua predilezione per coloro che soffrono. È stata questa la giornata di Simone Mazzotta, giovane universitario della Sapienza presso la facoltà di ingegneria e responsabile degli universitari romani del movimento di Comunione e Liberazione. «Ho avuto la fortuna - racconta Simone - di incontrare il Papa più volte oltre a questa sera, e ho sempre avuto la sensazione che le sue parole siano rivolte proprio a me, che non sono belle frasi generiche dette per consolarci ma dettate dal cuore e dalla fede e che noi dobbiamo però poi impegnarci a metterle in pratica». In questo senso l'università diventa luogo privilegiato dell'evangelizzazione. «Spesso - prosegue Simone - la vita universitaria diventa una verifica di come ci poniamo di fronte al mondo. È facile parlare tra noi nelle comunità, più difficile, è testimoniare in ambienti dove non sempre ci sono credenti». Ancora una volta il punto di riferimento sono gli insegnamenti del Papa. «Lui ci richiama spesso all'essenzialità della fede - continua il giovane -; non dico che è facile, ma ci dobbiamo provare. Francesco questa sera ci ha invitato a dare pienamente fiducia a Dio e a essere attivi e coraggiosi, davanti alle sfide del momento presente. È un esortazione importante, ora - conclude Simone - tocca a noi essere fedeli a questo compito». (M.Tom.) Foto: Francesco parla con una ragazza durante l'incontro di ieri in San Pietro con gli studenti universitari (foto Siciliani) 01/12/2013 Avvenire - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:105812, tiratura:151233) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SAN FRANCESCO - Rassegna Stampa 02/12/2013 32 il programma La Messa del cardinale alle 18 in San Petronio omenica 8 dicembre, la Chiesa celebra la solennità dell'Immacolata Concezione, con la tradizionale «Fiorita»
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